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Omicidio Cerciello: a rischio processo due carabinieri che hanno bendato americano

Il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega

ROMA – Rischio processo per due carabinieri accusati, a seconda delle posizioni, di avere bendato Chistian Gabriel Natale Hjorth, mentre era in stato di fermo in una caserma di via in Selci per la vicenda di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nel luglio scorso, e scattato una foto poi diffusa. La Procura di Roma ha chiuso le indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di due militari dell’Arma in servizio all’epoca dei fatti in via in Selci. La magistratura evidentemente è molto più veloce nel perseguire i tutori dell’ordine che, a suo giudizio, sbagliano, piuttosto che i delinquenti che uccidono agenti e carabinieri.

In particolare i pm di piazzale Clodio, coordinati dal procuratore Michele Prestipino e dall’aggiunto Nunzia D’Elia, contestano al carabiniere Fabio Manganaro l’accusa di misura di rigore non consentita dalla legge per avere bendato il giovane californiano, mentre al collega Silvio Pellegrini il reato abuso d’ufficio e pubblicazione di immagine di persona privata della liberta’ per avere scattato la foto, poi diffusa.

Rischia di finire sotto processo anche l’ex comandante dei carabinieri della stazione di Roma-piazza Farnese, Sandro Ottaviani, perché attestò falsamente che la notte dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuta il 27 luglio scorso, il collega di pattuglia Andrea Varriale gli aveva consegnato la pistola di ordinanza al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. La Procura di Roma ha chiuso anche questo filone di indagine, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, contestando ll reato di falso.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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