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Tunnel Tav Firenze: la Cisl insiste e chiede al governo di riprendere i lavori

FIRENZE – La Cisl fiorentina corre in soccorso del Governatore Rossi e delle cooperative impegnate nei lavori (sospesi) dell’Alta velocità fiorentina, sollecitando il Governo alla ripresa degli interventi.

«Il governo batta un colpo e dia seguito alle promesse pronunciate dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli, risolvendo il problema dell’amministrazione straordinaria per il gruppo Condotte e facendo ripartire in fretta i lavori della Tav fiorentina, anche con la nomina di un commissario specifico: è così che si rimette in moto il Paese e si rilancia l’occupazione». A dirlo sono i segretari generali della Toscana delle categorie dell’edilizia e dei trasporti della Cisl (Filca e Fit), Simona Riccio e Stefano Boni, commentando la rimozione dei tre commissari nominati dal Governo
per la società Condotte decisa dal Tar del Lazio a fine dicembre.
«In quest’ultimo periodo abbiamo assistito ad annunci e dichiarazioni di varia natura, anche da parte di alti rappresentanti del Governo, in merito allo sblocco dei lavori per il passante ferroviario Tav di Firenze – sostengono Riccio e Boni – Alle fine del mese di luglio 2019 sui media fu annunciato che, dopo l’analisi costi benefici, la Tav
fiorentina conveniva ultimarla: insomma realizzare le infrastrutture, il tunnel e la stazione Foster è indispensabile sia per rilanciare il trasporto regionale, sia per i treni Av, sia per il Paese. Nel mese di ottobre e poi nel mese di novembre 2019, il ministro dei Trasporti, in visita alle istituzioni fiorentine e toscane, assicura che il
sottoattraversamento di Firenze e la nuova stazione Av si faranno, i finanziamenti necessari sono già stati stanziati e l’opera rientra nel piano generale delle infrastrutture da realizzare per ammodernare il Paese, quindi al più presto riprenderanno i lavori. Se dagli annunci sembra tutto sbloccato, nella realtà è tutto fermo e ancora non si intravede una data certa per la ripresa dei lavori – continuano Riccio e Boni – La ditta costruttrice, infatti, ha problemi
di liquidità ed è in amministrazione straordinaria (e la recente decisione del Tar lascia la società senza guida e senza segnali di ripresa), mentre le Ferrovie dello Stato ancora devono terminare il ‘project review’ del sottoattraversamento e della stazione Foster per aggiornare il nuovo progetto alla normativa vigente, che nel frattempo è cambiata. E mentre sul fronte lavori è tutto fermo, la stazione di Santa Maria Novella è sempre più ingolfata. Le Ferrovie dello Stato infatti con l’orario invernale 2019 hanno dirottato su Smn 16 treni che prima fermavano alla stazione di Campo di Marte, fermo restando il numero complessivo dei treni che passano dal nodo di Firenze: circa 700 (655 dei quali fermano a Smn) dalle 7,00 alle 20,00, senza contare i merci. Un collo di bottiglia che rallenta e condiziona tutta la circolazione e per il quale basta un piccolo ritardo per creare problemi a cascata. Così, mentre gli addetti al cantiere Tav per la manutenzione ordinaria, circa 30 operai, rischiano di trovarsi senza lavoro, si conferma la mancanza di un progetto definitivo sul nodo, con la linea ferroviaria attuale sempre più sotto pressione – concludono Riccio e Boni – Per questo ribadiamo quanto diciamo da tempo: bisogna investire nelle infrastrutture, per creare lavoro, rilanciare il Paese, offrire nelle infrastrutture, per creare lavoro, rilanciare il Paese, offrire opere necessarie ai cittadini. Ma davvero non c’è più tempo!».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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