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Cuneo fiscale: taglio sui redditi fino a 40mila euro (100 euro in più in busta paga)

Tavolo Governo Sindacati
Il tavolo governo-sindacati a Palazzo Chigi

ROMA – Sempre alla ricerca di quei consensi che oggettivamente non ha, il governo ne inventa un’altra: il taglio del cuneo fiscale che interesserà i redditi fino a 40 mila euro, arrivando a 100 euro al mese per chi guadagna fino a 28 mila euro, per poi scendere con un doppio sistema di decalage. E’ questa l’ipotesi illustrata dal governo al tavolo con i sindacati in corso a Palazzo Chigi. Dopo i 28 mila euro e fino ai 35 mila, la riduzione delle tasse calerebbe gradualmente fino ad arrivare a 80 euro al mese; oltre i 35 mila euro scenderebbe ancora fino ad azzerarsi. Si starebbe ancora valutando oltre quale soglia trasformare il bonus fiscale in detrazione.

Taglio del cuneo per 16 milioni di lavoratori

La proposta di taglio del cuneo fiscale illustrata dal governo ai sindacati prevede benefici che vanno da un massimo di 1.200 euro l’anno per i redditi più bassi (tra circa 8.200 e 28mila euro di reddito), per poi scendere gradualmente fino ai 192 euro annui che arriveranno nella busta paga di chi guadagna 39mila euro e zero per chi arriva a 40mila. E’ quanto emerge da un documento presentato dal governo al tavolo. Chi ha redditi fino a 33mila euro potrà contare su un beneficio appena sopra i 1.000 euro. Chi ne guadagna 37mila avrà circa 576 euro l’anno in più.

Conte, calo tasse per famiglie, lavoratori e pensionati: «L’appuntamento è dedicato alle modalità di attuazione del taglio del cuneo e al progetto di riforma complessiva del sistema fiscale, in particolare l’Irpef, che è fondamentale per semplificare il nostro sistema tributario e ridurre il carico fiscale su famiglie, lavoratori e pensionati. Coinvolgeremo nel piano di riforma fiscale anche i pensionati. L’obiettivo è restituire sicurezza economica ai lavoratori e alle famiglie, rendendo più equo il sistema tributario»

Landini, dopo anni aumento salari, giornata importante : «Una giornata importante perché dopo tanti anni c’è un provvedimento che aumenta il salario netto di una parte dei lavoratori dipendenti. Questo è un primo risultato, che interessa 15-16 milioni di persone che vedrà aumentare il netto in busta paga, nessuno diventa ricco, ma la strada è quella giusta».

Furlan, con taglio cuneo primo risultato positivo: «Non è una risposta che potrà soddisfare tutti, ma è un primo passo importante. Lo sottolineo perché abbiamo portato milioni di donne e uomini del lavoro sulle piazze per arrivare a questo risultato, in oltre un anno di mobilitazione. Un risultato parziale ma positivo».



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