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Fiorentina battuta dall’Inter (2-1). E l’arbitro nega un rigore a Caceres nel finale. Pagelle

Caceres esulta dopo il gol del momentaneo pareggio (Foto Violachannel)

MILANO – Un rigore non concesso  per fallo netto di Godin su Caceres, a 4′ dalla fine, condanna la Fiorentina. Che dice addio alla  Coppa Italia anche per proprio demerito, sia chiaro. L’Inter va in semifinale, contro il Napoli. Favorita, oltre che da Doveri, anche da una scivolata quasi comica di Ceccherini negli ultimi istanti del primo tempo che permette a Candreva di segnare indisturbato, e grazie a un rinvio maldestro, di testa, di Milenkovic nella ripresa, capace di trasformarsi in assist vincente per Barella. Che, nel mezzo, era riuscita a pareggiare con Caceres. E a far paura all’Inter con un’occasione clamorosa di Vlahovic, fermato da una parata anche fortunata di Handanovic. Intendiamoci: il gol di Barella è stato bello, quasi un eurogol, ma Milenkovic deve fare attenzione a dove rinvia il pallone. Se il tentativo di salvataggio diventa un assist micidiale per gli avversari allora crolla tutto.  E infatti, da quel momento, ogni sforzo dei viola è stato inutile. Compresa la grinta. L’errore dell’arbitro ha pesato. Ma c’è dell’altro: Iachini non ha una una rosa competitiva. Ceccherini, per esempio, non può essere il sostituto di Pezzella (squalificato), Badelj pare l’ombra di se stesso. Chiesa ha fatto vedere qualcosa, poi ha lasciato il posto a Sottil al quale mancano esperienza e minuti di gioco. Per non parlare di Ghezzal, buon per far numero, ma senza quella qualità che deve avere chi gioca nella Fiorentina. Di contro, Antonio Conte ha potuto sfoggiare i suoi due gioielli di mercato, Eriksen e Moses, ancora spaesati, ma dotati di grande tecnica e maestosa visione di gioco. Nulla da fare: Commisso deve rendersi conto che, in queste condizioni, la Fiorentina continuerà ad essere una squadra mediocre, destinata alla metà in già della classifica e senza ambizioni, tipo semifinale di Coppa o altro. E guardate che non sono mancate grint e combattività, doti che piacciono a Commisso. La squadra si è battuta bene, ma non ha la capacità di soprendere formazioni ricche di giocatori e ben guidate. Conte ha guidato bene la squadra, aspttando il momento giusto per colpire. Iachini non l’aveva preparata male, la partita, ma alla lunga ha dovuto pagare la differenza di qualità, soprattutto in panchina. Bravo Terracciano, ammirevole Caceres (applausi anche per la scelta di tempo sul gol), ma per il resto si è vista una Fiorentina combattiva ma costretta ad arrancare. Non incisivo Vlahovic, e fuori fase Cutrone. Vorrei sperare in un riscatto domenica, all’ora di prenzo, a Torino contro la Juve, ma subito mi scontro con la realtà: mancheranno Milenkovic e Caceres, squalificati. Rientrerà Pezzella, ma con Ceccherini titolare ho paura che la squadra farà molta fatica. Altra nota sull’arbitro: ha ammonito solo giocatori viola e Iachini. Inter immacolata sul suo taccuino.

Vlahovic: ha mancato una clamorosa occasione da gol ed è stato opaco (Foto Violachannel)

ARBITRO – Oltre 1.400, i tifosi della Fiorentina a San Siro. Commisso in tribuna d’onore. Iachini ripropone Badelj a metà campo e, davanti, Vlahovic con Chiesa. Inter praticamente con schieramento aggressivo: che esprime il suo massimo nel tandem d’attacco, Lukaku-Lautaro. In panchina il nuovo arrivato, il costoso damese Eriksen proveniente dal Tottenham di Mourinho. Fiorentina (in maglia rossa in omaggio al quartiere di Santa Maria Novella) subito in avanti: al 4′, sugli sviluppi di una punizione, Lirola calcia in diangonale da destra e la palla finisce fuori di poco. Al 6′ altro contropiede viola portato avanti da Benassi rifinito da Pulgar e concluso malamente da Chiesa: pallone banalmente a lato. L’Inter si scuote e parte: all’8′ traversone dalla tre quarti di Barella, Sanchez incorna in corsa, disturbato da Dalbert, e Terracciano blocca. Sul fronte d’attacco della Fiorentina, Vlahovic si mostra mobilissimo e Ranocchia fa grande fatica nel tentativo di contenerlo. Non si lasciano schiacciare, i viola. Anzi, mantengono l’iniziativa davanti a un’Inter che Conte vuole prudente. Si fa vivo Lautaro, però Caceres, da vero mastino, non lo molla un attimo. Al 27′ il primo tiro in porta interista: l’autore non è una delle punte ma Barella, Al 28′ fallo netto su Benassi, l’arbitro lascia correre (ma ci vede?) e Vecino tira da 25 metri: nessun problema per Terracciano. Ma ripeto: l’arbitro che si sta a fare se non vede certi falli?

Lirola in azione (Foto Violachannel)

PASTICCIO – Ceccherini anticipa ripetutamente Lautaro al limite dell’area. Ma poi comincia a sbagliare. Così come, sulle fasce, Lirola si batte bene contro Young e Dalbert contro Candreva. Si distingue anche Badelj, nonostante sia ancora lontano dalle aspettative che erano state riposte in lui d’estate. L’Inter prende il pallino del gioco, ma le azioni, confezionate soprattutto da Barella, sono prevedibili. La Fiorentina purtroppo fa fatica a portare il pallone davanti. E si fa infilare, al 44′, in maniera che più ingenua non si può. Un passticcio mai visto! Ceccherini fa confusione in area, tocca male, sbilancia Terracciano in uscita e favorisce Candreva che arriva, tocca di piatto e la mette dentro. Ma non è possibile incassare un gol così. Non ce l’ho con Ceccherini, ma è un difensore pasticcione, forse da serie C, non certo da Fiorentina. Ma quando manca uno dei tre centrali (stavolta è sualificato Pezzella) non ci sono alternative. Pradè che cosa aspetta a prendere un difensore come si deve per completare una rosa deficitaria?

CUTRONE – Finire il primo tempo sotto di un gol è un gran favore all’Inter. Che tutto sommato non avrebbe nemmeno meritato un regalo simile, considerato il poco che ha fatto. Iachini rientra negli spogliatoi infuriato anche per l’ammonizione a Caceres per proteste. In avbio di ripresa doppio spaveno per la Fiorentina: al 3′ Lautaro, favorito d un pallone perso da Pulgar, calcia sull’esterno della rete. Al 4′ è Sanchez che indovina un corridoio fra una selva di gambe in area e sfiora il palo alla destra di Terracciano. Non basta: Lautaro aggira Ceccherini, che mostra titt i suoi limiti davanti a un giocatore così mobile, e va di nuovo vicinissimo al gol. La Fiorentina non riparte: Lirola e Dalbert sembrano spariti, mentre Badelj sembra proprio sparito. Lautaro (10′) calcia di nuovo a rete, ma di poco sopra la traversa. Iachini corre ai ripari: fuori Badelj e in campo Cutrone. Viola con tre punte, almeno in teoria. Anche se tocca a Chiesa sobbarcarsi un lavoro maggiore.

CACERES – Al 12′ paratona di Terracciano: cross di Young per la testa di Vecino che cerca l’angolino basso, ma il portiere vola e devia. Riparte la Fiorentina con Dalbert che traversa a destra per Chiesa che serve Lirola: tiro deviato. Angolo di Pulgar pallone per Caceres che sovrasta Lautaro, maldestro come difensore, e infila Handanovic. Pareggio| E non basta: al 18′ Vlahovic ha una grande occasione, solo davanti alla porta>: Handanovic, miracolosamente, allunga il braccio e manda il pallone in angolo. Quindi Sanchez vola verso l’area della Fiorentina e Dalbert lo spinge. Fallo tattico. E ammonizione. Giallo anche per Iachini per proteste. Mentre nell’Inter debutta Eriksen al posto dello stesso Sanchez.

BARELLA – Accade di peggio al 22′: Milenkovic respinge male di testa fuori area, dove arriva Barella, lasciato solissimo, che la mette dentro con un diagonale preciso. Ahi Fiorentina. E Conte esibisce un altro neo acquisto: Moses al posto di Candreva. Iachini non ha tanta abbondanza: fa scaldare Sottil. Che sostituisce Chiesa dal 34′. Ma la Fiorentina non si scuote. Subisce un altro gol, dopo scambio Eriksen-Lautaro, con l’argentino in fuorigioco. Che Iachini sia stretto nei cambi, lo dimostra al 39′, quando sostituisce Lirola con Ghezzal. Purtroppo la manovra della Fiorentina non riesce a trovare l’incisività necessaria. E ci mette del suo anche l’arbitro Doveri che ammonisce Sottil e non concede il rigore er un fallo netto di Godin su Caceres in area. Errore marchiano, caro Doveri. E il Var dov’è? Iachini lancia l’assalto finale, nella speranza di sfruttare i tre minuti di recupero. Che però volano via senza cambiare nulla. Così la Fiorentina esce dalla Coppa Italia e l’Inter va a cercare la finale contro il Napoli.

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Sandro Bennucci

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