Virus cinese: vive 9 giorni sugli oggetti. La candeggina lo uccide. Vertice a Palazzo Chigi: attenzione massima
ROMA – La comunità scientifica sembra d’accordo: il coronavirus può rimanere infettivo sulle superfici degli oggetti a temperatura ambiente fino a 9 giorni. In compenso non è molto resistente e bastano detergenti a base di candeggina o disinfettanti a base di alcol o acqua ossigenata per ucciderlo. A far luce è una revisione di studi, pubblicata sul Journal of Hospital Infection.
«I bambini provenienti dalla Città Militare della Cecchignola sono senza febbre e in buone condizioni generali. Il primo test è risultato negativo per la ricerca del nuovo coronavirus». Lo rende noto l’ospedale Spallanzani nel suo bollettino quotidiano. In caso di nuova negatività al secondo test, potranno tornare alla Cecchignola. Invece la coppia di cittadini cinesi provenienti dalla città di Wuhan, positivi al virus, è tuttora ricoverata in terapia intensiva. Le loro condizioni cliniche sono stazionarie, con parametri emodinamici stabili. Continua il trattamento antivirale. La prognosi è tuttora riservata . E ancora: sono stati valutati, ad oggi, presso l’accettazione dello Spallanzani 53 pazienti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Di questi, 38 risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quindici pazienti sono tuttora ricoverati – è spiegato – 3 sono casi confermati (la coppia cinese attualmente in terapia intensiva ed il giovane proveniente dal sito della Cecchignola), 10 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, 2 sono pazienti che, risultati negativi al test per nuovo coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici.
Vertice a Palazzo Chigi sull’emergenza coronavirus coordinati dal premier Conte. «Il Governo continuerà a perseguire una linea di massima precauzione con l’obiettivo prioritario di assicurare la tutela della salute di tutti i cittadini, come fatto fino ad ora con tutte le misure già assunte». Così una nota di palazzo Chigi al termine dell’incontro interministeriale,per un aggiornamento sul rischio sanitario collegato al coronavirus e su tutte le varie implicazioni legate all’emergenza, specie sul fronte economico e turistico.
I casi di coronavirus, la cui trasmissione è confermata come avvenuta da persone che non hanno viaggiato di recente in Cina, potrebbero essere la punta dell’iceberg: il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, mentre una missione di esperti internazionali è partita per la Cina per aiutare il coordinamento della risposta all’epidemia, ha messo in guardia in un tweet che ci sono stati alcuni casi preoccupanti sulla diffusione del 2019nCoV da persone che non hanno fatto viaggi in Cina. Il numero dei decessi per il coronavirus ha sfiorato ieri i 100 casi, attestandosi a 97, il numero più alto in una sola giornata dall’inizio dell’epidemia. Lo rileva la Bbc. Finora, secondo l’aggiornamento della Johns Hopkins University, hanno perso la vita un totale di 910 persone nel mondo mentre sono quasi 3.500 quelle guarite.
Se all’estero il contagio sembra aver viaggiato a un passo più lento della Cina, Ghebreyesus non ha escluso la possibilità che ci possa essere un’accelerazione dell’epidemia che ha infettato più di 40.000 persone. “Il contenimento resta il nostro obiettivo, ma tutti i Paesi devono usare la finestra dell’opportunità creata dalla strategia di contenimento per prepararsi al possibile arrivo del virus, ha aggiunto ancora. Fuori dalla Cina ci sono state più di 350 infezioni suddivisi in quasi 30 tra Paesi e regioni. Due le vittime, una a Hong Kong e una nelle Filippin
Sale a 902 il numero dei morti per il coronavirus. Il numero delle vittime ha superato ormai anche quello delle vittime della Sars in tutto il mondo nel 2002-2003. Sessanta i nuovi casi sulla Diamond Princess. In Cina si torna a scuola e al lavoro. Sono rientrati a Roma gli otto italiani da Wuhan, fra loro anche 2 neonati. Nei prossimi giorni un volo dell’areonatica militare recupererà il 17enne di Grado, ancora alle prese con la febbre.
