Prescrizione: Renzi e Iv ancora all’attacco, non moriremo grillini

ROMA – Il nodo della prescrizione resta motivo di tensione nella maggioranza. L’intesa raggiunta da M5s, Pd e Leu per modificare la legge Bonafede dovrebbe passare da un emendamento al decreto Milleproroghe e registrare il dissenso di Italia viva in commissione per poi essere blindato in Aula con un voto di fiducia.
“Dopo che per tre giorni gli spin del Pd avevano spiegato che Renzi era nell’angolo oggi emerge la verità – affermano fonti di Iv -: quel che resta della maggioranza non ha ancora deciso che cosa fare sul Lodo Annibali. E Iv non indietreggia. Se ci sarà la richiesta di un voto di fiducia sul Governo, Iv rilancerà sulla mozione di sfiducia al Senato dove Renzi è convinto di portare tutti i voti di IV, le opposizioni (difficile ipotizzare il soccorso azzurro proprio sulla giustizia) e qualcuno anche del Pd. Il ministro Bonafede sarebbe costretto a dimettersi”.
“Noi non molliamo nemmeno di un centimetro. Dicono che io mi fermo per aspettare le nomine. Si vede che non mi conoscono”, ha detto Matteo Renzi ai suoi, a quanto riferiscono fonti di Iv. Il leader di Italia viva stasera riunirà i parlamentari a Palazzo Giustiniani.
“La legge Bonafede cambierà – insisteva tuttavia stamani, via social, il leader di Iv Matteo Renzi – Come e quando cambierà dipende dalle arzigogolate tattiche parlamentari. Ma noi non ci fermeremo finché gli avvocati e i magistrati continueranno a dire che le proposte di Bonafede sono incostituzionali. Ci vorranno settimane di dibattito parlamentare ma non abbiamo fretta. Fare i populisti riesce a tutti, fare politica no. Nessuno vuol far cadere il governo ma non accetteremo mai di diventare grillini. Meno che mai sulla giustizia”.
