Coronavirus: 52 i morti (18 in più) e 1835 ammalati. Arriva droplet: il decalogo per non infettarsi

ROMA – Sono 1.835 gli ammalati per coronavirus in Italia, con un incremento di 258 persone rispetto a ieri. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. A questi vanno aggiunti i 149 guariti (66 in più rispetto a ieri) e i 52 morti (18 in più di ieri). Intanto arriva la nuova parola-chiave nell’emergenza coronavirus: è droplet. Il termine inglese si può tradurre letteralmente con gocciolina, ma in realtà indica il criterio di tenersi alla giusta distanza affinché le goccioline di saliva che disperdiamo nell’aria, starnutendo e tossendo, ma anche soltanto parlando, non arrivino agli altri.
A Roma e provincia, dove un poliziotto è risultato positivo, sono 12 al momento i casi di Coronavirus accertati. Dagli ultimi dati dello Spallanzani si contano 7 ricoverati: la coppia di cinesi ormai guarita, un poliziotto ricoverato ieri, la famiglia di Fiumicino (madre, padre e una figlia) e un ultimo caso con un link epidemiologico veneto. A questo vanno aggiunti il nucleo familiare del poliziotto ricoverato (moglie, due figli e cognata), tutti positivi e in sorveglianza sanitaria a casa, e un vigile del fuoco positivo al test e in sorveglianza nella caserma di Capannelle.
Primi casi di contagi anche in Molise – una donna di 60 anni – e in Sardegna. Una vittima nelle Marche: un uomo di 88 anni con patologie pregresse. Tutti i componenti della giunta regionale della Lombardia dovranno sottoporsi ai test per il Covid-19 dopo che il loro collega, il bresciano Alessandro Mattinzoli, è stato trovato positivo al test. «Sto riposando e sono assolutamente tranquillo», ha rassicurato Mattinzoli. Ha riaperto il Duomo di Milano e riapre mercoledì la chiesa di San Luigi dei francesi a Roma, dopo aver escluso il contadio di un sacerdote in Francia. Nel caso fosse necessario reperire strutture per fronteggiare l’emergenza, la Difesa ha dichiarato che sono già disponibili su tutto il territorio nazionale circa 80 caserme, per un totale di 6.600 posti letto.
