Migranti: l’Europa si sveglia solo quando deve far fronte a Erdogan, dell’Italia si disinteressa
GRECIA – Si svegliano le istituzioni europee, Von der Linden e Sassoli (ma finora dov’erano? sulla luna?). Al termine della missione nelle isole greche invase dai profughi siriani liberati dalla Turchia, Sassoli afferma: «Noi abbiamo una necessità di rafforzare una politica comune per l’immigrazione europea e sono molto colpito dal fatto che tanti governi continuino a non esserne consapevoli. Se un anno e mezzo fa si fosse dato retta al Parlamento europeo e si fosse proceduto ad una riforma del Trattato di Dublino probabilmente noi oggi non saremmo in queste condizioni. Per il parlamento europeo chi arriva in Grecia, o in Italia, Malta, Spagna, arriva in Europa. In Grecia sono presenti tanti minori, migliaia di minori, minori non accompagnati, e io penso che un impegno che voglio prendere ma insieme alle altre istituzioni è quello di avere una strategia per i minori non accompagnati. Dobbiamo custodirne il futuro, proteggerne il futuro e credo che su questo l’impegno dei governi europei debba essere più forte di quello che è stato fino ad adesso, anche in generosità .Spesso le politiche di alcuni governi europei sono state improntate non alla generosità ma al proprio interesse».
«L’Europa non sarà ricattata dalla Turchia. Siamo pronti a sostenere Ankara nell’affrontare il suo problema con i profughi, e trovare una soluzione alla Siria, ma non in queste circostanze. Il mio dovere è difendere la sovranità della Grecia e le frontiere dell’Unione europea. Quello attuale non è più un problema di profughi, è un chiaro tentativo da parte della Turchia, di usare disperati, per promuovere la sua agenda geopolitica e per distogliere l’attenzione dall’orribile situazione in Siria. Le decine di migliaia di persone che hanno cercato di entrare in Grecia nei giorni scorsi non venivano da Idlib, sono stati a lungo in Turchia in sicurezza e molti di loro parlano il turco.In passato l’Ue non è stata all’altezza di affrontare la sfida migratoria, che questa sia invece una sveglia per l’Europa».
Si è svegliata, incredibile, anche la Presidente della Commissione Ue, la tedesca Ursula von der leyen: «Chi cerca di mettere alla prova l’unità dell’Europa resterà deluso. Manterremo la linea e la nostra unità prevarrà. E’ tempo per un’azione concertata e per il sangue freddo. La Turchia non è un nemico e le persone non sono mezzi per raggiungere un obiettivo. Grazie alla Grecia per essere il nostro scudo».
Infine esterna anche il Presidente del Consiglio Ue, il belga Charles Michel, che in passato aveva ignorato gli appelli italiani a considerare il nostro Sud come confine dell’Europa: «Siamo venuti qui per esprimere un sostegno per quello che avete fatto con i vostri servizi di sicurezza, con i vostri team ed il vostro governo negli ultimi giorni. Le frontiere greche sono le frontiere europee, questo è fondamentale e da ricordare. Noi siamo assieme perché riteniamo che la protezione delle frontiere sia fondamentale, ma anche fondamentale agire in modo proporzionato e mostrare rispetto per dignità umana e diritto internazionale».
«La Grecia è lo scudo dell’Ue ed il garante della stabilità dell’intero continente e come presidenza di turno del Consiglio dell’Ue siamo venuti per esprimere solidarietà al governo greco, ma anche per dimostrare la nostra determinazione comune ad aiutare la Grecia a dare una risposta a questa nuova potenziale crisi migratoria. Atene ha difeso le frontiere dell’Ue impedendo l’arrivo di migranti illegali» ha aggiunto infine il premier croato Andrej Plenkovic.
