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Coronavirus: screening di massa in Toscana con un’azienda di Siena. Kit in arrivo

FIRENZE – Sarà un’azienda toscana leader nella diagnostica, che lavora in stretta collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma, a fornire alla Regione Toscana, in una logica di prossimità, i test sierologici per la diagnosi del Covid-19. Anzi, la svolta a favore di uno screening di massa con questa procedura, annunciata ieri dal presidente Enrico Rossi, è avvenuta anche grazie alla presenza in Toscana di una realtà come questa, assoluta garanzia di qualità. La Toscana comincerà lo screening con le tecnologie già disponibili per proseguire poi con i kit sierologici che a breve l’azienda senese metterà a disposizione. Si partirà con lo screening su medici, infermieri e operatori sanitari e quindi sui 60mila dipendenti della sanità toscana e su quelli della sanità privata. Questa diagnosi non sostituirà ovviamente quella che viene effettuata col tampone.

È quanto emerso stamani, 18 marzo, nel corso di un incontro tra il presidente Enrico Rossi, assieme ai tecnici regionali, e Massimiliano Boggetti, amministratore delegato della Diesse Diagnostica Senese, azienda con 40 anni di esperienza alle spalle (spin off dello storico Istituto Sclavo), presente in cento paesi, ma col quartiere generale a Siena.

«Questa collaborazione non nasce ora, ma ha una storia importante alle spalle di cui ora possiamo cogliere i frutti», ha sottolineato il presidente Rossi. «C’è un rapporto importante tra la Diesse Diagnostica Senese e la Regione Toscana, maturata con le nostre politiche di sostegno e sviluppo industriale, con l’utilizzo dei fondi europei e con le nostre politiche a favore delle scienze della vita. Siamo particolarmente orgogliosi di avere in Toscana un’eccellenza di questo tipo, grazie alla quale i toscani potranno contare su test di alta qualità, in grado di renderci ancora più forti in questa battaglia contro l’epidemia».

La Toscana, è stato ricordato nell’incontro, comincerà lo screening con le tecnologie già disponibili per proseguire poi con i kit sierologici che a breve l’azienda senese metterà a disposizione. Si partirà con lo screening su medici, infermieri e operatori sanitari e
quindi sui 60mila dipendenti della sanità toscana e su quelli della sanità privata. Questa diagnosi non sostituirà ovviamente quella che
viene effettuata col tampone.

 



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