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Coronavirus: Modulo autocertificazione cambia di nuovo, eccolo. In vigore da domani

Una veduta esterna di Palazzo Chigi in una recente immagine d’archivio. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Le giravolte e le esternazioni del premier si riflettono anche sui ministeri che debbono attuare le volubili disposizioni partorite dalla Presidenza del Consiglio, in collaborazione con i ministeri dell’Interno e della salute. Cambiano ancora una volta i moduli dell’autocertificazione per gli spostamenti. Viene aggiunta la attestazione che lo spostamento è determinato da assoluta urgenza, per trasferimenti in comuni diversi. Prima questa possibilità non era prevista e il Ministero dell’Interno ha dato ascolto ai rilievi pervenuti da alcuni sindaci e da alcuni prefetti.

Viene però abolita la possibilità – contenuta nel decreto precedente – che assicurava comunque il rientro nel luogo di domicilio, abitazione o residenza. Da ora, infatti, il rientro è consentito soltanto solo nei casi in cui lo spostamento è legato a esigenze lavorative, esigenze di assoluta urgenza, motivi di salute.

Il nuovo modello da utilizzare per le autodichiarazioni  sarà anche in dotazione alle pattuglie. È previsto  che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall’onere di allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.

In questo caso chiunque attesti il falso rischia di essere denunciato e in alcuni casi anche arrestato per attentato alla salute pubblica, così come previsto nell’articolo 452 del codice penale che prevede una pena fino a 12 anni di carcere.

In serata una circolare in proposito è stata inviata ai prefetti dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale e contenente ulteriori misure contro la diffusione del Coronavirus. Dal sito della Polizia di Stato si legge: «Il Dpcm 22 marzo 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 76 del 22 marzo, ha rimodulato le indicazioni relative al sistema di misure per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Sono state riviste in modo restrittivo le circostanze che legittimano gli spostamenti al di fuori della propria abitazione. Ciò ha comportato un aggiornamento del modello di autodichiarazione da compilare per motivare lo spostamento stesso. Nel post viene spiegato che ci si può quindi muovere soltanto per i seguenti motivi: comprovate esigenze lavorative, esigenze di assoluta urgenza e motivi di salute. Il nuovo decreto del presidente del Consiglio, dunque, abolisce la previsione, contenuta, nell’art. 1, comma 1, lett. a) del Dpcm 8 marzo 2020, che assicurava il rientro tout court nel luogo di domicilio, abitazione o residenza. Tale rientro è consentito solo nel caso in cui lo spostamento all’esterno è connesso ai motivi sopra elencati. Ad esempio, rientra negli spostamenti per comprovate esigenze lavorative, il tragitto (anche pendolare) effettuato dal lavoratore dal proprio luogo di residenza, dimora e abitazione al luogo di lavoro. Rientrano nelle esigenze di assoluta urgenza, anche i casi in cui l’interessato si rechi presso grandi infrastrutture del sistema dei trasporti (aeroporti, porti e stazione ferroviari) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione, si conclude l’articolo sul sito della Ps.

Nuova autocertificazione coronavirus_23194904, diffondiamo il modello perché sarà in vigore da domattina con grave rischio dei cittadini, viste le intenzioni bellicose dei governanti nei confronti del popolo. Mi raccomando, cambiate il modulo, anche se le nostre Forze dell’Ordine comprenderanno il momento di burocratica confusione.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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