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Coronavirus: 37 medici morti, tornano a Bergamo le ceneri dopo la cremazione


ANSA/FILIPPO VENEZIA

ROMA – Salgono a 31 i medici morti in questi giorni per Covid-19, 17 erano medici di famiglia. Lo rende noto la federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). “Tra ieri e oggi, dei 6 medici morti ben 5 erano di base. Questo dovrebbe far riflettere le istituzioni sanitarie: gli operatori sanitari vanno protetti e nessuno può sentirsi in pace con la coscienza se continua ad esporre il personale sanitario senza protezioni”, dice il segretario generale Fimmg Silvestro Scotti, rendendo noto il decesso di un altro collega. A Bergamo è morta la dottoressa Vincenza Amato, dirigente medico responsabile Igiene e Sanità pubblica del Dipartimento Prevenzione sanitaria.  Le ultime segnalazioni della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) riguardano il medico di famiglia Antonio Maghernino di Foggia e tre medici di Bergamo: Marino Chiodi, oculista; Carlo Alberto Passera, medico di famiglia e Francesco De Francesco, ex medico ospedaliero ora in pensione.

E all’ospedale San Camillo di Roma sono 6 i medici positivi. Lavorano tutti nel reparto di gastroenterologia e sono al momento in buone condizioni di salute. Il reparto, cosi come altri servizi, a causa della contrazione di richieste di prestazioni, è stato riconvertito e i medici non infettati in forze, saranno di supporto agli altri colleghi per gestire i nuovi reparti Covid.

Sono oltre 5.000 gli operatori sanitari italiani contagiati da Covid-19. Emerge da una lettera del sindacato Anaao Assomed al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro in cui viene chiesto di intervenire immediatamente per garantire gli strumenti di protezione individuale. La lettera è firmata dal segretario nazionale del sindacato Carlo Palermo e dal segretario del Piemonte Chiara Rivetti. Quest’ultima ricorda che proprio ieri altri due chirurghi sono stati sottoposti a intubazione a Torino.

BERGAMO – Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha accolto e salutato il rientro in città di 113 urne di altrettanti concittadini, rientrati in mattinata, grazie ai carabinieri, da Bologna, Modena, Ferrara e Copparo, dove le salme son state cremate nei giorni scorsi. Con il sindaco presenti anche il vescovo Francesco Beschi, il comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Storoni, la comandante della Polizia Locale Gabriella Messina e l’assessore Giacomo Angeloni. La commemorazione, intima e riservata, si è tenuta nella chiesa del Famedio del Cimitero Monumentale


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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