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Firenze, coronavirus: la spesa, col sole e il tepore primaverile, sembra una scusa per la passegggiatina

FIRENZE – Nonostante i controlli a tappeto i fiorentini sembrano stanchi degli arresti domiciliari e cercano di utilizzare i moduli e le certificazioni predisposte dal Ministero dell’Interno per avere l’ora d’aria che è concessa ai carcerati e non a loro. Aumentano sempre più le coed davanti o in prossimità dei supermercati, la gente per lopiù indossa le mascherine, anche se quelle vantate da Rossi sono di là da venire, più o meno rispetta la distanza (ma in una coda di 3 o 400 metri è difficile che tutti possano farlo), circolano in auto, fanno due chiacchiere in coda. Controlli e sanzioni aumentano a rotta di collo, ma non sono sufficienti, sarebbe più forte la paura della pandemia, ma alcune dichiarazioni di presunti esperti nei lunghi e snervanti talk show televisivi sembrano aver dato un mezzo via libera, complice l’ordinanza del via libera (poi rimangiato) alle passeggiate con bambini del ministero dell’interno e gli inviti contraddittori di Nardella.

Il prefetto e il sindaco giustamente lodano il comportamento tenuto finora dalla popolazione e sono perfettamente coscienti che le incertezze e le lungaggini imposte dalle balordaggini burocratiche imposte dal Governo alla fine faranno traboccare il vaso. Senza contare la circostanza che la gente ne ha piene le tasche delle vessazioni dell’Europa germano -olandese e pensa che sarebbe meglio creare l’Unione Europa del Sud mandanto a quel paese i nordici egoisti e  profittatori.

Le foto che ho ripreso in una rapida discesa per depositare l’immondizia attestano la situazione anzidetta.

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