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Migranti: Ong denuncia morti e naufragi, il governo accoglie quelli di Alan Kurdi su navi italiane per la quarantena

Angelo Borrelli

ROMA . Impietosito dalle suppliche e denunce delle Ong e dalle intimazioni delle sinistre il governo giallorosso, e per esso la protezione civile, fa un passo in favore dell’accoglienza delle centinaia di migranti a spasso per il mediterraneo, che nessuno vuole e ai quali lo stesso Governo vieta per decreto di sbarcare. Ma ecco trovata la genialata, Li accogliamo su navi italiane, quindi sul territorio italiano, così le navi Ong, liberate dall’ingombrante carico, possono ripartire per le loro scorribande a caccia di migranti da scaricare ovviamente in Italia.

Le Ong segnalano dunque,  che numerose persone sarebbero morte in mare in seguito al naufragio tra Malta e Tripoli. Lo denuncia in un tweet  Sea Watch, spiegando che “250 persone erano alla deriva da ieri su 4 gommoni, che avevano a bordo tra 47 e 85 persone, e che una di queste imbarcazioni si è capovolta e le persone sono naufragate. I quattro gommoni – uno con 72 persone a bordo, uno con 47, uno con 55 e l’ultimo con 85 – sono stati segnalati ieri a Sea Watch da Alarm Phone, il servizio telefonico per i migranti in difficoltà.

Ecco la soluzione geniale delle Autorità italiane; i 156 migranti soccorsi dalla Alan Kurdi, non sbarcheranno in un porto italiano, ma verrà individuata – con il supporto della Guardia costiera – una nave sulla quale saranno trasferiti nelle prossime ore per la quarantena ed i controlli della Croce Rossa italiana e delle autorità sanitarie locali. Lo prevede un provvedimento firmato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, su richiesta della ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli.

«C’è l’esigenza di garantire anche per i migranti che sbarcano, la sorveglianza sanitaria cioè la quarantena e l’isolamento. Per questo il dipartimento creerà strutture o aree sulla terraferma oppure navi dove poter ricoverare i migranti, ha detto Borrelli. La Croce rossa darà supporto insieme al suo personale sanitario, così come ci sarà il rispetto dell’uso dei Dpi. Dopo, saranno gestiti secondo le procedure ordinarie. La nave della ong tedesca Sea Eye si trova al largo delle coste occidentali della Sicilia.

Un’ulteriore prova della prepotenza delle Ong, dell’assenza dell’Europa, del cedimento senza condizioni del governo italiano, che finge di fare la faccia feroce, ma poi cede alle pressioni delle Ong, della Chiesa, delle Associazioni, e delle sinistre estreme.

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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