Mes: Conte si spiega su facebook e non in Parlamento. La replica di Salvini

ROMA – Il premier Conte ormai ha scambiato la diretta facebook con il Parlamento e a questo mezzo affida le sue spiegazioni politiche. «Sul Mes sta lievitando un dibattito che rischia di dividere l’intera Italia secondo opposte tifoserie e rigide contrapposizioni. La mia posizione e’ stata molto chiara sin dall’inizio. Ad alcuni miei omologhi che, a fronte di questa emergenza, hanno pensato di affidare al Mes la risposta europea ho replicato: il Mes e’ un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale. Ha un regolamento pensato per shock asimmetrici e per reagire a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi. Adesso, invece, siamo di fronte al piu’ grave shock economico affrontato dal dopoguerra ad oggi, che compromette fortemente il tessuto socio-economico europeo. Occorre una risposta forte, unitaria, tempestiva».
Lo scrive su Facebook il premier GiuseppeConte. «Insieme ad altri otto Paesi Membri abbiamo lanciato una sfida ambiziosa all’Europa invitandola a introdurre nuovi strumenti per affrontare e superare al piu’ presto questa crisi. In ogni caso alcuni di questi Paesi, che hanno condiviso questa nostra impostazione, sono dichiaratamente interessati anche al Mes, purche’ non abbia le rigide condizionalita’ applicate in altre circostanze – prosegue -, ma solo la condizione che l’utilizzo del finanziamento sia per far fronte alle spese sanitarie dirette e indirette».
«Il dibattito in Italia e’ proprio su queste condizionalita’. Alcuni sostengono che esiste il rischio che rimangano le tradizionali condizionalita’ macroeconomiche, altri ritengono che, pur se non previste nella prima fase, alcune condizionalita’potrebbero essere inserite in un secondo tempo, altri ancora prevedono che si arrivera’ a cancellare tutte le condizionalita’ad eccezione del vincolo di destinazione per le spese di cura e di prevenzione del contagio – spiega il premier . All’ultima riunione dell’Eurogruppo e’ stato compiuto un deciso passo avanti perche’ nel paragrafo corrispondente e’ richiamata espressamente la sola condizione dell’utilizzo del finanziamento per le spese sanitarie e di prevenzione, dirette e indirette». Cicero pro domo sua.
Ma Salvini replica: «I 5stelle dicono che il Mes non lo vogliono, Conte non lo vuole, vengano in Parlamento e mantengano le promesse. Io non cambio idea. Il Mes e’ un prestito da restituire a determinate condizioni decise non da Roma ma da Bruxelles. Niente Mes quindi, qual e’ la soluzione? 101 economisti dicono non firmate quella roba, piuttosto facciamo da soli. Non esiste un Mes senza condizione, non esiste un Mes leggero, e nel trattato costitutivo dice che ci sono condizioni. L’alternativa sono buoni del tesoro straordinari italiani da offrire ai cittadini, agli investitori italiani, esentasse sulle cedole. Una emissione ventennale, trentennale. Lasciamo in mano italiane il futuro, il lavoro dell’Italia. C’e’ in ballo la liberta’, non possiamo ammanettare i nostri figli, non possiamo pagare per gli anni a venire».
E aggiunge: «Scendere in piazza non si puo’, ma c’e’ voglia di farsi sentire. Viviamo in una democrazia sospesa, viviamo in un regime informativo. La reclusione forzata alla lunga rischia di essere insostenibile, crea danni irrecuperabili per gli anni a venire. Se non si fa ripartire il tessuto produttivo siamo finiti».
