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Cardinale Giuseppe Betori

Celebrazioni religiose e funerali: Cardinal Betori scrive ai parroci, avanziamo proposte e raccogliamo testimonianzr

Cardinale Giuseppe Betori

FIRENZE – Il cardinale Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, ha scritto una lettera, in data 24 aprile a tutti i parroci in vista della fase due preannunciata, in modo ancora non chiaro dal Governo, anche in relazione alle sollecitazioni che la stessa Ceri ha rivolto all’esecutivo per quanto riguarda presenze di fedeli alla celebrazione di messe e funerali.

«L’evoluzione dell’attuale emergenza sanitaria è pressoché impossibile da prevedere nei modi e nei tempi, con la conseguenza che i provvedimenti normativi che  ercano di governarla si susseguono, così che le condizioni in cui poter svolgere la nostra missione cambiano mese dopo mese. È quindi necessario conoscere i confini che di volta in volta ‘segnano il territorio in, cui possiamo agire. Aprire un dibattito, senza che si conoscano i Iimiti con cui dovremo fare’ i conti da domani in poi (almeno per un certo, periodo dì tempo), darebbe spazio a tante ìnteressanti proposte, che però sì potrebbero di lì a poco rivelare sogni irrealizzabili e quindi generare frustrazioni»

Quindi il cardinale lancia una sua proposta: «Detto questo, vengo, alla mia proposta, che raccoglie la richiesta di partecipazione, ma offre un altro percorso con cui viverla, nei tempi e nei modi. Propongo di attendere il prossimo decreto governativo con le disposizioni per la cosiddetta “fase 2”, un decreto che dovrebbe aprire qualche nuova  possibilità all’azione liturgica e pastorale. Solo così saremo in grado di conoscere i confini del terreno su cui potremo muoverci. Alla luce di queste indicazioni, che saranno vincolanti, ritengo che si possa aprire un confronto in cui, più che proporre modelli in cui collocarsi, mettere in cìrcolazìone esperienze che le parrocchìe potranno valutare in rapporto alla propria specifica situazione.

Inoltre, alla luce di un contesto sociale e normatìvo in continua evoluzione, ritengo che questo confronto non possa proiettarsi su scenari dl lungo termine, ma debba prendere in considerazione I’immediato, per ricalibrarsi cammin facendo. Provo a fare una esemplificazione: dal momento che solo quando sarà stata vaccinata la popolazione sarà possibile svolgere eventi che comportano il convergere di molte persone, il fatto che è impossìblle a oggi
preventivare quando un vaccino sarà dìsponibiIe rende impossibile prendere, decisioni a riguardo di eventi  assembleari diocesani nei prossimi mesi e per tutto il prossimo anno. Si vedano al riguardo le decisioni prese dalla Santa Sede di annullare gli eventi previsti fino a tutto il 2021.

«In concreto, queste le mie proposte: – prendere atto delle nuove disposizioni governative, che dovrebbero essere emanate entro questa settimana e,alla. luce di quanto indicherà la CEI, capirne la portata ,e le modalità con cui applicarle; – aptrre una piattaforma informatica (si dice così?), su cui far confluire narrazioni di esperienze e materiali frutto di questi mesi di limitazioni, ma anche di creatività pastorale, una ricchezza di vita ecclesiale che non va persa nel presente e che dovremo valorizzare nel futuro; – alla luce di questo scambio di esperienze, provare a individuare
orientamenti e linee, di fondo che possono diventare riferimento condiviso per le scelte ‘pastorali delle nostre comunìtà».

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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