Scuola e istruzione, l’inadeguatezza del Governo denunciata dal Governatore Rossi e dalla Lega

Non si può dire che l’irrequieta ministra Azzolina, con le sue esternazioni quasi quotidiane, che causano spesso sconcerto e incertezza tra genitori, studenti e mondo della scuola, sia particolarmente apprezzata, neppure da molti esponenti della sua maggioranza. Oltre al fatto che il premier Conte è intervenuto più volte per completare le anticipazioni avventate della ministra. Ma l’inadeguatezza dell’azione dell’Azzolina emerge chiaramente dalle critiche bipartisan, che vengono stavolta da due parti lontanissime fra loro, il Governatore toscano Enrico Rossi e alcune esponenti nazionali e locali della lega di Salvini, quella che Rossi contrasta ferocemente ed è stata più volte accusata dal Governatore di fascioleghismo. Eppure stavolta si ritrovano dalla stessa parte nel sottolineare la grave inadeguatezza della politica governativa sulla scuola. Andiamo con ordine. partiamo dalle affermazioni del nostro Governatore.
ROSSI – «Sostenere questo governo come un governo di necessita’ e, per ora, senza alternative fino alle prossime elezioni non significa non vederne gli errori e le manchevolezze». Lo ha scritto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana che aggiunge: «Il fallimento totale e’ senza dubbio la scuola che resta chiusa. Tutto e’ stato aperto sulla base della spinta politica e della pressione delle categorie. Persino la formazione che e’ gestita dai privati riaprira’, fuorche’ la scuola, il luogo per eccellenza pubblico della istruzione e della educazione su basi egualitarie. Forse se la scuola fosse stata privata, il governo avrebbe ceduto agli interessi di categoria. Si sarebbe detto: l’economia deve ripartire, la salute va contemperata con il diritto al profitto. Ma siccome la scuola, grazie alla nostra Costituzione, non e’ privata, allora non interessa. Il tema si poteva affrontare prima coinvolgendo insegnanti e mondo della scuola, riconoscendone l’impegno e il sacrificio. Piuttosto che la proposta-spot per la riapertura di un solo giorno, si sarebbe potuto riprogrammare ed estendere il calendario scolastico nella sua parte finale. Non resta che dire povera scuola; se non ci sara’ la lotta degli insegnanti e dei genitori e dei ragazzi e senon ci sara’ un partito, vorrei fosse il PD, in grado di interpretarla e tradurla in politiche concrete».
LEGA – Singolare la coincidenza di opinione tra il Governatore di stretta osservanza Pd, ex Leu, e la Lega, la quale pure critica aspramente il governo e la ministra Azzolina dal fiammante rossetto. «Azzolina si faccia un esame di coscienza. Davanti a decine di scuole di tutta Italia abbiamo appeso degli striscioni per denunciare lo stato di confusione in cui versa la scuola a causa delle evidenti incapacità e dei madornali errori del ministro Azzolina – spiega l’On Luca Toccalini, coordinatore federale del movimento giovanile della Lega – La Lega ha provato in tutti modi ad evitare questo caos: sono stati innumerevoli gli emendamenti presentati e le interrogazioni in Parlamento sul tema della didattica a distanza e sull’esame di stato. Tutto puntualmente ignorato dalla maggioranza di Governo e dal ministro».
Anche Filippo Frugoli e Federico Bussolin, coordinatore Scuole Lega Giovani Toscana e coordinatore Lega Giovani Toscana, attaccano la ministra: «Una didattica a distanza attuata senza il minimo coordinamento ed una gestione a dir poco imbarazzante degli esami di maturità sono l’emblema del fallimento totale di questo Governo ed a farne le spese, tanto per cambiare, sono ancora una volta gli studenti. Mancano poco meno di 4 settimane all’inizio della maturità e pretendiamo che il ministro Azzolina si scusi per la figuraccia e per il caos generato. Non siamo solo noi a chiederlo, ma milioni di studenti e di famiglie abbandonate da un Governo di dilettanti».
Come si può notare da posizioni estreme e completamente diverse si arriva alle stessa conclusione, in tema di scuola e d’istruzione (ma non soltanto in questo, aggiungiamo noi) il governo ha dato prova d’inadeguatezza e dilettantismo, dilettanti allo sbaraglio. Una considerazione che vale per la maggior parte dei rappresentanti di questo esecutivo giallorosso, nato male per merito di Mattarella e cresciuto peggio, anche a causa delle difficoltà create dalla pandemia.