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Ripresa anno scolastico: le regole delle Regioni, diverse rispetto a quelle della ministra Azzolina


ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA – Niente mascherina durante le lezioni, due metri quadri di spazio vitale tra i banchi a disposizione di ogni studente. Distanza dall’insegnante che deve stare il più possibile in cattedra, di almeno 2 metri dagli alunni. Sono queste alcune delle regole elaborate dalla Conferenza delle Regioni e proposte per l’apertura della scuola a settembre per il primo anno scolastico post Covid. Le linee guida definitive però sono in fase di elaborazione da parte del Ministero dell’Istruzione.

A rivelare le nuove norme di prevenzione è stato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che le ha mutuate stilando delle linee guida per la propria regione. Si va dai varchi all’ingresso delle scuole, per incanalare i flussi in entrata e in uscita, all’obbligo di indossare la mascherina, fino all’arrivo al banco e per gli spostamenti (ad esempio per andare in bagno o nei laboratori), ma non durante le lezioni, due metri quadri obbligatori di spazio vitale tra i banchi, mentre la distanza dall’insegnante sarà invece di almeno 2 metri.

“Sulla ricreazione – ha chiarito Zaia – una delle alternative è farla, per quanto possibile, in loco, per evitare assembramenti”. Anche i docenti, come il resto del personale, dovranno avere la mascherina per raggiungere la cattedra ma la toglieranno durante la lezione. La mascherina però si dovrà indossare durante la ricreazione o in presenza di alunni immunodepressi. Norme ad hoc per le mense: monoporzioni e piatti e posate monouso. “I colleghi presidenti – ha aggiunto Zaia – condividono la mia posizione sulle mascherine, per evitare che i bambini inalino CO2, e penso che su questo si trovi una soluzione anche a livello nazionale, visto che le linee sono già condivise al 90% e dietro hanno i Dipartimenti di prevenzione regionali. Immagino piuttosto che il Ministero sia preoccupato per gli aspetti legati al personale Ata”. Quanto ad eventuali lezioni a doppi turni, Zaia ha ricordato che “è una questione che rientra nelle prerogative del Ministero: la nostra competenza è sanitaria, non sulla scuola. L’alternativa per mantenere lo status quo è che i bambini indossino la mascherina per l’intera lezione, ma io sono contrario”, ha concluso.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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