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Migranti, ancora arrivi incontrollati nelle coste del Sud, anche i sindaci contestano il governo

ANSA

Continua l’attività delle Ong per salvare migranti in acque libiche, da recapitare invariabilmente in Italia. Alarm Phone, il call center per i migranti in difficoltà in mare, ha segnalato la presenza di un altro barcone con 29 migranti a bordo, in situazione di ‘distress’ in acque greche, vicino a Lesbo, comunicando la sua posizione esatta alle autorità: «Chiediamo alla Guardia costiera greca di intervenire immediatamente». Sul barcone ci sarebbero anche bambini.

Intanto alla flotta già nutrita che imperversa nel mediterraneo si è aggiunta la nave umanitaria Ocean Viking che ha ripreso le sue operazioni in mare dopo tre mesi di stop, per via dell’emergenza coronavirus. Lo rende noto la stessa organizzazione: «In seguito alla fine della partnership con Medici senza frontiere, Sos Mediterranee si è riorganizzata per far fronte alla necessità di tornare a salvare vite in mare: per proseguire la sua missione fa appello alla generosità dei cittadini europei».L’imbarcazione della Ong Sos Mediterranee si sta dirigendo verso le acque della Libia, come ha raccontato un giornalista della France Presse a bordo. Sulla nave, che è salpata stamani dal porto di Marsiglia, è in atto uno stretto protocollo sanitario per evitare la diffusione del Covid-19 a bordo. L’arrivo nelle acque libiche è previsto per giovedì.

Ma intanto i nuovi arrivi in massa di migranti in Sicilia preoccupano i Sindaci. Dopo l’appello del Sindaco di Lampedusa, strapiena, anche la sindaca grillina di Porto Empedocle denuncia al governo la situazione insostenibile del suo comune, accusando le Ong: «Le navi delle Ong stanno facendo i taxi del Mediterraneo. E’ necessario che lo Stato e l’Europa ci aiutino a sostenere il peso dell’accoglienza perché tutti i migranti, sia quelli sbarcati a Lampedusa che quelli soccorsi in acque internazionali, passano da Porto Empedocle. Abbiamo bisogno di aiuto». Il sindaco della cittadina dell’Agrigentino,la pentastellata Ida Carmina, esplode dopo l’arrivo dei 211 migranti tratti in salvo dalla Sea Watch e trasferiti sulla Moby Zazà dove dovranno rimanere per 14 giorni in sorveglianza sanitaria.

Mercoledì a Porto Empedocle arriverà una delegazione del Comitato parlamentare di controllo su Schengen per incontrare rappresentanti istituzionali, delle forze dell’ordine e della Capitaneria di porto competenti per l’accoglienza, la vigilanza e l’aspetto sanitario. «Mi chiedo come sia possibile conciliare i divieti di assembramento che hanno impedito persino lo svolgimento delle processioni con centinaia di migranti stipati su una nave, ammassati gli uni sugli altri in condizioni terribili. Tra i 211 soccorsi dalla ong c’erano anche donne e minori. L’emergenza coronavirus ha esasperato una situazione già grave, il timore è che l’esasperazione sociale, la rabbia possa esplodere.I miei concittadini hanno fatto tanti sacrifici per fermare il contagio, hanno rispettato le regole e chiuso le loro attività per mesi. Adesso in tanti vivono una gravissima difficoltà economica», dice Carmina, che nei giorni scorsi è stata aggredita da un cittadino, ma non ha presentato denuncia. «Lo capisco perfettamente, si trova in una situazione disperata, con quattro figli, uno dei quali gravemente malato, e il rischio di essere sfrattato. Lo ripeto: abbiamo bisogno di aiuto oggi più di ieri perché c’è una grande esasperazione sociale», conclude.

Sindaci e prefetti sono a contatto con la realtà di tutti i giorni e comprendono come le difficoltà economiche di molti strati della popolazione e lo spettacolo dei migranti accolti e coccolati in imbarcazioni di lusso possa portare, a lungo andare, a una rivolta sociale, che potrebbe coinvolgere popolazione residente e migranti, con le Forze dell’ordine a fare da cuscinetto. ci pensino i governanti giallorossi, che in questi momenti stanno preparando un allentamento alle regole dell’immigrazione e dell’accoglienza, rivedendo in modo sostanziale i decreti sicurezza.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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