Firenze: patti territoriali per ridurre canoni d’affitto, la firma in Comune
FIRENZE – Firenze è la prima città in Italia ad aver firmato i nuovi accordi territoriali sugli affitti per aiutare le famiglie ad affrontare le difficoltà che il Covid-19 ha inasprito anche in questo settore. Diverse sono le misure concordate dai
sindacati degli inquilini e dalle associazioni dei proprietari degli immobili sul fronte affitti, valide per il capoluogo toscano e i Comuni limitrofi.
I patti territoriali tengono in forte considerazione l’emergenza abitativa cittadina aggravatasi con il coronavirus e le conseguenze che ha avuto su inquilini e proprietari delle abitazioni destinate alla residenza privata, temporanea e turistica. L’obiettivo per il quale sono stati sottoscritti è abbassare gli affitti privati stipulati a canone concordato.
In questo contesto è stato individuato un percorso condiviso tra Comune, sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari immobiliari per favorire la stipulazione di contratti di locazione a canone concordato che prevedono canoni inferiori rispetto alle altre tipologie contrattuali, la riduzione del canone oppure il passaggio a contratto concordato; per promuovere la trasformazione dei contratti in corso in nuovi contratti a canoni più sostenibili e prevedere misure di garanzia e sostegno per il pagamento dei canoni per favorire l’inserimento nel mercato locativo residenziale di alloggi già destinati alla ricezione turistica, sostenendo il recupero del tessuto urbano e sociale. Questo percorso di collaborazione tra i tre soggetti è stato definito nel protocollo firmato oggi a Palazzo Vecchio
dall’assessore alla Casa Andrea Vannucci, dalle associazioni dei proprietari (Appc, Asppi, Confabitare, Confedilizia, Uppi) e dalleorganizzazioni sindacali degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini). Il protocollo, della durata di tre anni, dà infatti attuazione agli accordi territoriali sulle locazioni abitative promossi dall’amministrazione comunale fiorentina.
