Fiorentina: Ribery, gol capolavoro. Ma non basta: la Lazio pareggia su rigore e vince (2-1). Pagelle

ROMA – Non è bastato un capolavoro di Franck Ribery. Il gol fantastico, pulito, trovato al 25′ del primo tempo saltando tre avversari e battendo il portiere con un tiro preciso ha illuso la Fiorentina e messo alla frusta una Lazio supponente. Che ha trovato il pareggio nella ripresa, al 22′ con un rigore generoso concesso per un’uscita di Dragowski (che giura di non aver toccato Caicedo) e trasformato da Immobile. Ha vinto, la Lazio, al 37′ con un tiro dal limite di Luis Alberto sul quale il portiere è arrivato con un attimo di ritardo. Ma onestamente, devo dire che la Fiorentina ha tenuto il campo molto bene per oltre ottanta minuti. Una Fiorentina onesta, votata ad imbrigliare la Lazio e a ripartire. Una Fiorentina anche sfortunata: capace di colpire la traversa con Ghezzal in avvio di ipresa. Se quel pallone spiovente fosse finito dentro, la Lazio sarebbe finita kappaò. Invece è stato proprio da quel momento, e da quel segno favorevole del destino, che la squadra di Simone Inzaghi ha trovato la convinzione per insistere, pareggiare e vincere. Avrei da recriminare, dopo il pareggio laziale, per uno sgambetto subìto dall’imperversante Ribery in area, ma l’arbitro ha fatto segno di proseguire e Franck ha abbozzato appena un gesto di protesta. Ci stava il rigore? Forse si. E’ anche per questo che il voto a Fabbri è insufficiente. Nel secondo tempo ha lasciato troppo fare. E nei minuti di recupero, con la Fiorentina all’assalto senza più Ribery, uscito senza fiato, ha espulso Vlahovic per un fallo su Patric tutto da decriptare. La Lazio voleva e doveva vincere. I viola hanno fatto una buona partita e avrebbero meritato di più.Ghezzal e Ceccherini, i giocatori che non avrei messo in campo, sono stati meno peggio del previsto. Il primo, l’ho detto, ha sfiorato il clamoroso raddoppio. Il secondo, con i suoi limiti, è stato più preciso negli interventi. Cutrone? Avrei preferito Vlahovic, forse più utile anche all manovra di Ribery. Cutrone, invece, è stato spesso preso in mezzo da due avversari e reso inoffensivo. Badelj? Benino fino all’ottantesimo. Dragowski? Due grandi parate nel primo tempo.Poi quell’uscita un po’ avventurosa su Caicedo che ha provocato il rigore. Concesso generosamente. Ma un portiere, quando esce deve stare molto attento: se solo sfiori l’avversario lanciato a rete, novantanove su centro prendi il rigore. Ripeto: peccato. Gli errori non sono mancati, ma la Fiorentina non avrebbe dovuto perdere una partita come questa. La Lazio h avuto paura. Il nervosismo palesato da Simone Inzaghi, espulso anche lui nel recupero lo dimostra. Ma se se fai solo paura all’avversario non prendi punti. E ora la Fiorentina deve avanzare in classifica. Mercoledì, contro il Sassuolo, la vittoria sarà obbligatoria.
COMMISSO – Messaggio alla squadra, prima della partita, del presidente, Rocco Commisso, che si scusa per non aver potuto prendere l’aereo per l’Italia. Le regole imposte per la pandemia gli hanno impedito di imuoversi dagli Stati Uniti. Il suo cuore è comunque con la squadra, anche da oltre Oceano. E nel testo c’è la promessa: appena le condizioni lo permetteranno, versomilmente da metà luglio, Rocco sarà a Firenze. Per sostenere i giocatori, per guardare al mercato e per sciogliere il nodo dello stadio. Intanto ci si guarda intorno in quest’Olimpico vuoto, riempito dai cartonati laziali e anche dai canti registrati dei tifosi. Beppe Iachini, squalificato, siede in tribuna, da solo. Ma la sua formazione lascia acuisce la paura per una partita del tutto in salita. Mi limito a poche osservazioni: perchè Ceccherini in difesa e non Igor? Perchè Ghezzal nei 5 di centrocampo e non Duncan o Benassi? E perchè rinunciare, davanti, a Vlahovic che ha caratteristiche da sfondatore, preferendo Cutrone, che è più attaccante d’area contromuna delle migliori difese del campionato? Misteri. Ovviamente l’augurio è che l’allenatore abbia visto giusto. Novità anche nella Lazio, ma motivate da indisponibilità di alcuni titolari.
BARRIERE – Milinkovic Savic porta subito scompiglio nell’area viola. Poi arretra e abbatte Ribery. Punizione di Castrovilli: che centra la barriera. Quindi giallo per Dalbert (4′) che stende ingenuamente Lazzari. Peccato, non è un buon avvio. Il traversone di Luis Alberto spiove in area per la testa di Caicedo, solo, che però la manda alta. Ammonizione, qulche istante dopo,anche in campo laziale: giallo a Parolo che stende Ribery quasi al limite. Batte Ghezzal, piede ruvido, pallone di nuovo sulla barriera. Provare a far tirare Ribery no? La Lazio manovrabe cerca di prendere le misure a una Fiorentina spigliata ma senza idee. Ecco perchè mi saebbe piaciuto un solista ariete come Vlahovic, uno capace di penetrare la difesa avversaria con giocate di forza. Cutrone? Nel primo quarto d’ora fa il dandwich in mezzo difensori che lo tengono come imbalsamato. Inutili i lanci di Badelj a cercarlo. Sempre anticipato.
RIBERY – Buono spunto viola al 17′: palla a Dalbert, a tre quarti, sulla sinistra, che viene perso dai centrocampisti laziali. Dalbert avanza e lascia partire un diagonale pericoloso. Ma deviato in angolo. Altro ammonito laziale: Milinkovic Savic, sempre dirompente, stavolta su Ghezzal. Ritmo lento. La Fiorentina ne approfitta. Scende anche Ceccherini, che va vicino alla linea di fondo e serve Ribery: che afodera il numero da campione: Supera in dribbling Parolo e Patric, evita Acerbi e da posizione defilata batte Strakosha con una botta potente. Grandissimo gol! Mi ricorda quello di San Siro contro il Milan, il 29 settembre. Franck superlativo. E’ il 5′. La Fiorentina ora non deve sbagliare nulla, non può sprecare quel che le ha regalato il talento inarrivabile di Ribery.
DRAGOWSKI – La Lazio reagisce con rabbia e sfiora il pari quasi subito. Sugli sviluppi di un angolo, colpo di testa di Parolo da posizione ottima. Ma Dragowski risponde con una gran parata. Bravo Drago! Il vantaggio della Fiorentina è meritato. Grazie alle prodezze del portiere e dell’imprendibile Franck. Purtroppo Milenkovic sbraccia malamante nel tentativo di sfuggire a Luis Alberto, lo colpisce. E si prende il giallo. Quarto ammonito della partita. La Lazio è spaesata, sembra quella colpita e affondata dall’Atalanta a Bergamo, dopo essere andata in vantaggio di due gol. Ma si attacca a tutto. Anche a una punizione inventata da Fabbri per una respinta di Cutrone, fuori area, con il braccio. Ma del tutto involontaria: il viola era di spalle, non si è nemmeno reso conto che il pallone gli sarebbe finito addosso. Cutrone torna neltentativo di aiutare i compagni pressati. Luis Alberto ci prova due volte, intorno al 40′, prima su punizione, poi su pallone capitatogli fra i piedi a limite area, ma le conclusioni non sono precise. La Fiorentina si ammucchia e si salva.Anche grazie alla mancanza di precisione laziale. Al 44′ occasione er Immobile, pescato in area, tira ma Dragowski si oppone in uscita. Pallone a Basdtos che sbaglia a porta vuota. Però era in fuorigioco. Momento sfavorevoleper Bastos: ammonito poco dopo per fallaccio su Ghezzal. La Fiorentina chiude in attacco. E allora? Incredibil, ma vero: viola in vantaggio. Grazie alla straordinaria giocata di Ribery. E a due grandi parate di Dragowski.
TRAVERSA – Primo tempo molto buono, dunque. Anche perchè, senza nulla togliere ai viola, contro una grande squadra che fa gioco, è fondamentale bloccare le azioni avversarie e ripartire. La Fiorentina è riuscita perfettamente nell’intento. Bene. Cambiamenti al ritorno in campo: nella Lazio esce Bastos, entra Radu .Nella Fiorentina fuori Dalbert per Igor. Viola subito sotto porta con Castrovilli che entra in area, ma non ha il piede felicissimo: Strakosha para la sua conclusione non irresistibile. Peccato. Questa ripartenza avrebbe potuto essere sfruttata meglio. Così come doveva avere davvero miglior fortuna una gran giocata, stavolta di Ghezzal che, servito da Ribery a tre quarti, spostato sulla destra, si destreggia fra tre avversari e lascia partire un gran tiro di destro che va sbattere sulla traversa. Poteva essere il colpo da kappaò. Bravo Ghezzal. Sfortunato.
BADELJ – Fiorentina compatta. Ora si difende con sette-otto uomini. La Lazio gioca ma non trova il bandolo e, onestamente, spreca molti palloni. Badelj, talvolta impreciso nel primo tempo, ora tiene il pallone e fa da riferimento per i compagni quando non sanno a chi affidare la palla. Anche nel fraseggio stretto, i viola sono più capaci della Lazio. Pericolo Lazzari sula fascia destra: lo va a prendere Castrovilli, generoso in ogni porzione di campo. Ma il faro, l’ispiratore di ogni manovra viola è Ribery. Si muove con classe e leggerezza. Con i suoi passettini e la maglia numero 7 mi ricorda il campione di quand’ero ragazzo: Kurt Hamrin, ribattezzato Uccellino, proprio per i suoi passettini, dalla penna di Beppe Pegolotti.
RIGORE – Al 14′ sortita offensiva di Milenkovic che arriva ai trenta metri e lascia partire un destro potente. Che però non inquadra la porta. Replica la Lazio con Jony, ancora alto. Al 17′ esce Cutrone ed entra Vlahovic. Ma la frittata arriva al 20′: Caicedo stoppa col petto in piena area, si porta via il pallone, Dragowski esce, lo sfiora con il piede destro. Fabbri indica il dischetto. Immobile non lascia scampo al portiere viola: lo infila con un diagonale imprendibile a sinistra. Peccato. E’ il secondo rigore in due partite contro a Fiorentina. Che poco dopo si fa trovare scoperta su un affondo di Immobile, che sparacchia alto.
LUIS ALBERTO – Al 25′ va giù in area laziale Ribery. Fabbri fa segno che tutto è regolare. Ma rivedendo l’azione al rallentatore, mi rendo conto che Ribery prima viene fermato eppoi sgambettato. Silenzio anche da parte del Var. Al 29′ altro cambio fra i viola: esce Ceccherini e lo sostituisce Venuti. Ora la Lazio spinge e fa pressing. Anche Ribery arretra a difendere. C’è molto nervosismo: Radu falcia Badelj e merita il giallo. Altri cambi nella Lazio: fuori Lazzari e Jony, incampo Lukaku e Marusic. Il passo della Lazio è comunque costante. E al 38′ la seconda frittata: Luis Alberto porta la palla centralmente, vince un rimpallo e, poco fuori dall’area, lascia partire un rasoterra che va ad infilarsi alla sinistra di Dragfowski. Che può solo sfiorare il pallone. Addio. Su quel pallone appena sfiorato finiscono i sogni viola. E davvero è un peccato, perchè la Fiorentina avrebbe meritato di non perdere questa partita. Iachini, dalla tribuna, fa cenno di volere altri due cambi: fuori Ribery, ormai cotto, e Badelj. Ossia i punti di riferimento. In campo Pulgar e Sottil. Ma ora è Lazio che si chiude a testuggine. Simone Inzaghi rinuncia erfino a Luis Alberto per alzare il muro cn Andersson. I minui di recupero sono quattro. Però senza Ribery è difficile far breccia. E ci pensa l’arbitro anche a togliere ogni velleità allaFiorentina, espellendo Vlahovic: rosso diretto per un contrasto con Patric. Espulso anche Inzaghi che entra in campo. Ma la Lazio vince lo stesso. E alla Fiorentina questo risultato sta stretto.
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