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Ristoratore suicida, parla il fratello: «Temeva un nuovo lockdown. Non era abituato ai debiti»

Un ristorante chiuso durante il lockdown (Foto ANSA)

FIRENZE – Parla Mario Vanni, fratello di Luca, il ristoratore fiorentino suicida: «Il problema non era pagare i debiti perché quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l’azienda e di stare meglio non è questo il problema. Il problema è l’incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso la persona fragile, mio fratello fragile».

E ancora: «L’azienda è sanissima, un mese e mezzo prima del lockdown era stato acquistato il fondo da mio fratello con un leasing aziendale. Ma poi il problema è stato l’incertezza del futuro, l’azienda c’è dal 1987, da 40 anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, ad essere regolari, ma se poi ti dicono chiudete, prendete un prestito e cavatevela da soli, bene questa cosa ha tormentato, reso fragile una persona che non è abituata a fare debiti».


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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