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Pubblica amministrazione: gli sprechi (200 miliardi) superano l’evasione fiscale (110 miliardi)

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

MESTRE – La Cgia di Mestre, sulla base dei dati pubblicati dal mef e dall’Istat, ci informa che gli sprechi della pubblica amministrazione (200 miliardi) sono molto superiori all’evasione fiscale (110 miliardi).

«Stando ai dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, l’evasione fiscale presente in Italia è stimata in circa 110 miliardi di euro all’anno. Un importo paurosamente elevato che, comunque, appare decisamente inferiore agli oneri che i cittadini e le imprese subiscono in virtù degli sprechi, degli sperperi e delle inefficienze presenti nella nostra PA».

Lo denuncia la Cgia di Mestre citando una serie di studi che fisserebbero il danno economico ricaduto sui contribuenti italiani a oltre 200 miliardi di euro all’anno. In questo modo – si sottolinea – «contrariamente a quanto si pensa, nel rapporto dare-avere tra lo Stato e il contribuente italiano a rimetterci, da un punto di vista strettamente economico, è sicuramente quest’ultimo».

L’Ufficio studi della CGIA riconosce come il «raffronto non ha alcun rigore scientifico: gli effetti economici delle inefficienze pubbliche che gravano in particolar modo sulle imprese sono di fonte diversa, i dati non sono omogenei, gli ambiti in molti casi si sovrappongono e, per tali ragioni, non si possono sommare».

Il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo ammette che «se portassimo alla luce una buona parte delle risorse sottratte illecitamente all’erario, la nostra PA avrebbe più soldi, funzionerebbe meglio e, probabilmente, si creerebbero le condizioni per alleggerire il carico fiscale. Oltre a ciò, è altrettanto indispensabile intervenire per ridurre sensibilmente gli sprechi che gravano sulla spesa dello Stato e per aumentare la produttività del lavoro nel pubblico. L’Italia ne trarrebbe un grande beneficio e, molto probabilmente, l’evasione e la pressione fiscale sarebbero più contenute. In altre parole, con meno evasione e una PA più efficiente potremmo creare le condizioni per rilanciare questo Paese».

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