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Referendum taglio parlamentari: il sì e il no in piazza il 12 settembre

Gianni Cuperlo; la portavoce nazionale delle Sardine, Jasmine Cristallo; Riccardo Magi; il portavoce nazionale di NOstra, Jacopo Ricci e il co-presidente di Volt Italia, Andi Shehu, durante la conferenza stampa, presso la sala stampa della Camera, dei giovani attivisti per il No al Referendum ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA – Ed eccoci allo sconto sul referendum per il taglio dei parlamentari. I due fronti, quello del No e quello del Sì, richiamano i sostenitori per sabato 12 settembre, a una settimana dal voto: «sabato 12 settembre, a una settimana dal referendum, si terrà il #VotaSìDay, una giornata in cui siamo tutti chiamati a informare e a diffondere le ragioni del SI per il taglio di 345 parlamentari per le strade e nelle piazze italiane. Organizza un banchetto o un gazebo e aiutaci a diffondere questa battaglia», ha annunciato il blog delle Stelle in un post.

Ma fioccano anche le mobilitazioni dei comitati per il No al referendum. NOstra, il comitato Giovanile per il No al Referendum, ha annunciato in conferenza una manifestazione di piazza, sempre per il 12 settembre. Presenti Jasmine Cristallo, portavoce Nazionale delle Sardine, che sostiene il no al referendum e Emma Bonino. «Come +Europa – ha spiegato Emma Bonino – sosteniamo l’iniziativa dei giovani mentre noi faremo una maratona oratoria il 9 settembre, vedremo se in forma pubblica o in streaming. Sono contraria ad una riforma fatta in questo modo e come se un coinquilino del primo piano togliesse la trave portante senza occuparsi della stabilità complessiva del caseggiato. In una democrazia parlamentare non si può procedere così».

«Personalmente sono molto perplesso – ha detto Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia -. Il taglio dei parlamentari è una scelta che noi avevamo già adottato fin dal 2005 con la nostra riforma costituzionale che poi però è stata cancellata dalla sinistra. In questo caso però è un taglio, come dire, russo. Che non si inquadra in una riforma complessiva del funzionamento delle istituzioni e che avrà come probabile effetto una riduzione degli spazi di democrazia con delle Regioni che non potranno essere rappresentate in Parlamento da parlamentari dei partiti della minoranza. Ed anche per questo io sto ancora riflettendo, cosa che mi ha chiesto sul mio voto, fermo restando naturalmente l’assoluta libertà di voto per i nostri militanti e per i nostri eletti».

Intanto la Commissione Affari costituzionali della Camera voterà il Germanicum come testo base martedì prossimo, 8 settembre, mentre per venerdì prossimo è stato fissato il termine per gli emendamenti alla legge Fornaro di riforma costituzionale che inserisce dei correttivi nella Carta che attenuano gli effetti del taglio dei parlamentari. Lo ha stabilito l’Ufficio di presidenza della Commissione secondo quanto ha riferito il presidente Giuseppe Brescia.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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