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Traffico esseri umani verso l’Italia: fermate 14 persone, organizzavano arrivi di clandestini, fra questi anche quelli a bordo della Diciotti

Nave Diciotti della Capitaneria di porto

PALERMO – Era tra Milano e il Nord Est la base operativa dei trafficanti di esseri umani arrestati all’alba di oggi, 8 settembre, su ordine della Dda di Palermo. Lindagine che all’alba di oggi ha portato al fermo di 14 persone,mentre altre quattro sono ancora ricercate, è la naturale prosecuzione delle operazioni ”Glauco” 1, 2 e 3 condotte tra il 2013 ed il 2017 che hanno consentito, nel tempo, “di individuare ed identificare numerosi trafficanti di esseri umani operanti sulla cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale, molti dei quali già condannati anche in via definitiva a pesanti pene detentive,ed i loro referenti sul territorio italiano”. Già nel corso delle indagini denominate Glauco era emerso il ruolo di Ghermay Ermias Alem Ermias- destinatario di più misure cautelari e tutt’ora latitante – e proprio dallo sviluppo delle indagini finalizzate alla sua ricerca, anche attraverso attività di cooperazione internazionale svolte ai sensi della Convenzione di Palermo sul crimine organizzato transnazionale, è stata ricostruita l’associazione a delinquere operante tra il Centro Africa (Eritrea, Etiopia, Sudan), i paesi del Maghreb (soprattutto la Libia), l’Italia (Lampedusa, Agrigento, Catania, Roma, Udine, Milano), nonché vari paesi del Nord Europa (Inghilterra, Danimarca, Olanda, Belgio e Germania) e numerosi reati-fine commessi dagli appartenenti alla stessa. Risulta accertato che “sin dal 2017, l’organizzazione criminale ha supportato le attività di traffico sia nel corso del viaggio dei migranti sul continente africano che in occasione del loro concentramento presso i campi di prigionia in Libia”, dicono gli inquirenti. In seguito, appena gli stessi sono finalmente giunti in Sicilia, a bordo delle navi impiegate in attività di soccorso in mare, gli indagati sono intervenuti, in un primo momento, “consentendo ai migranti ad allontanarsi dai centri di accoglienza, dove erano ospitati, nascondendoli in altri luoghi e fornendo loro in alcuni casivitto, alloggio, titoli di viaggio e falsi documenti, e, in un secondomomento, curandone la partenza verso località del centro e nord Italia, da dove poi raggiungere agevolmente le località del nord Europa e talvolta gli Usa – meta finale del loro viaggio”.

I capi e promotori dell’associazione sono due cittadini eritrei rimasti latitanti, “vertici internazionali del sodalizio operanti principalmente all’estero tra l’Africa, i paesi del Golfo Persico ed altri Stati extraeuropei principali collettori dei flussi monetari derivanti dai proventi del traffico di esseri umani”. Si tratta di Tekliyes Solomon “il capo della cellula operante principalmente nel territorio di Udine” e Ghirmay Mussie e Andemiclael Musie “sono entrambi capi della cellula operante principalmente nel territorio di Milano.

Al gruppo criminale è riconducibile l’arrivo di alcuni dei migranti giunti in Italia nell’ambito dei seguenti eventi S.A.R. e il loro successivo spostamento dal territorio nazionale verso l’estero(Nord Europa e USA): lo sbarco del 14/07/2017 di 1422 migranti presso il porto di Catania; lo sbarco del 27/11/2017 di 416 migranti giunti abordo della nave Acquarius presso il porto di Catania; lo sbarco del 16/12/2017 di 407 migranti presso il porto di Augusta; lo sbarco del 16/08/2018 di 190 migranti giunti a bordo della nave della Marina Militare ”U. Diciotti” presso il porto di Lampedusa.

«Sgominata a Palermo una banda di trafficanti di esseri umani, capaci di organizzare partenze dall’Africa e anche fughe dai centri di accoglienza italiani per spostare i clandestini nel Nord del Paese, in Europa o negli Usa. Il sospetto concreto è che la banda avesse fatto affari perfino sugli immigrati fatti sbarcare dalla Diciotti, un’altra vicenda che per qualcuno doveva costarmi l’ennesimo processo. Grazie a Forze dell’Ordine e magistratura per la brillante operazione. Sono sempre più orgoglioso di andare in tribunale a Catania, il prossimo 3 ottobre, e ribadire che difendere l’Italia e i suoi confini non è un reato ma un dovere». Questo il commento di Matteo Salvini


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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