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Milano: cala lo spread (138 punti), le elezioni sorridono alla sinistra

Un operatore di un’agenzia di trading osserva i dati dello spread
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

MILANO – Come un animaletto ammaestrato lo spread cala quando vincono le sinistre e cresce quando si vuole mettere in difficoltà le destre. Così la finanza internazionale influenza la politica, ci siamo abituati fin dal 2011 quando cadde il governo Berlusconi. Subito dopo le elezioni infatti lo spread tra Btp e Bund scende sotto la soglia dei 140 punti base, a 138, per la prima volta da metà agosto. Il rendimento del decennale italiano è in calo allo 0,869%.

Borsa: Milano cresce (+1,2%) con banche, vola Poste, su Fca – Cresce il guadagno a Piazza Affari (+1,2%), con le banche che migliorano, da Banco Bpm e Fineco (+2,4%), Bper (+1,2%9, Intesa (+1,1%), non Unicredit (-0,8%), ancora aperta la vicenda Mps (+5,5%), con lo spread sceso a 139. Vola Poste (+3,3%) e prosegue il rimbalzo Eni (+2,7%), come di Tenaris (+0,5%) e Saipem (+1%), col rialzo del greggio (wti +1,6%) a 39,9 dollari al barile. Ripresa per le auto con Fca (+2,4%) e vanno bene Recordati (+2,6%) siglato un accordo di licenza negli Usa e Interpump (+2,2%).

Rimbalzo in negativo per Diasorin (-1,4%) e male Amplifon (-1,3%) e Leonardo (-1%) nonostante un nuovo contratto per elicotteri in Austria. Piatta Cnh, dopo il crollo sulla scia del terremoto ai vertici di Nikola, di cui attraverso Iveco ha una partecipazione. Bene Enel (+1,7%), deliberata l’intenzione di una riorganizzazione delle partecipazioni in Latam, e Illimity (+2,5%) con la joint-venture con Banca Sella. Guadagna Mediaset (+1,9%) nel giorno dell’udienza sulle cause intentate con Fininvest contro Vivendi (+2%) a Parigi.

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