Cts al governo: stretta in vista del week end e didattica a distanza. Stop mirati in alcune Regioni

ROMA – Il Comitato tecnico scientifico preme sul governo: vuole una stretta delle misure anticontagio in vista dei weekend. Anche del prossimo, sabato 17 e domenica 18 ottobre. Si parla di nuova fase, tale da superare attuale Dpcm. Tra le ipotesi il coprifuoco e didattica a distanza. Lo chiedono, come detto, ambienti del Comitato tecnico scientifico, alla luce dei nuovi dati emersi e della nuova fase servono misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi.
In sostanza, il Cts preme sul governo affinché si giunga a provvedimenti più restrittivi in tempi rapidi che superino l’attuale Dpcm, anche in vista del week end. Tra le ipotesi, quella di un coprifuoco e la Didattca a distanza almeno per le scuole superiori. In parole più semplici, si vorrebbe un lockdown mascherato. E’ un’ipotesi fattibile? E soprattutto accettabile da un’economia malridotta come quella italiana? La didattica a distanza (dopo i banchi a rotelle) richiede nuovi, ingenti investimenti sulla scuola. Mentre eventuali divieti nel week end metterebbero in ginocchio definitivamente quel che resta della ristorazione e l’economia dei luoghi generalmente dedicati al turismo, al relax, allo sport. Il rischio di essere finiti in mano alla «repubblica dei virologi», divisa e senza certezze, ma vogliosa di dettare imposizioni e regole spesso contraddittorie.
Non è tutto. Data la situazione molto grave di circolazione del virus, dicono alcuni componenti del Cts, abbiamo indicato chiusure mirate nelle regioni con altissima circolazione del Sars-Cov2 finalizzate a consentire lo svolgimento delle attività scolastiche e produttive. Le chiusure, nelle zone dove l’indice di contagio è superiore a 1, dovranno riguardare punti di aggregazione come circoli, palestre, ed esercizi commerciali non essenziali. Mentre lo smart working dovrebbe diventare la forma ordinaria di lavoro in tutto il Paese.
