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Natale 2020: a tavola solo parenti stretti (un esercito). Oggi le nuove zone rosse

Ansa/Matteo Corner

ROMA – Il ministro Boccia e la viceministra Sandra Zampa, percorsi da fremiti come tutto questo governo, annunciano che il pranzo di Natale, in famiglia, potrà essere organizzato solo con parenti stretti: genitori e figli. Senza però contare che i genitori possono a loro volta avere ancora babbi e mamme e che i figli, se grandini, si sono a loro volta riprodotti. C’è chi ha fatto il conto: invitando genitori, fratelli, sorelle e cognati con rispettiva prole, potrebbe ritrovarsi, come minimo, con 70-80 persone a tavola. Ma l’improvvisazione, e le sparate di questo governo, ormai non stupiscono. Impressiona, invece, la superficialità con la quale continuano ad affrontare l’emergenza Covid. Conte, in queste ore, sta zitto. Forse pensa a un nuovo Dpcm che va a complicare l’esistenza degli italiani dopo tutti quelli, i Dpcm intendo, che sono stati firmati prima.

Oggi, 13 novembre, intanto, si decide sulle nuove zone rosse. E’ polemica sulla Campania, finora ancora colorata di giallo nonostante l’estrema difficoltà, a Napoli, anche a trovare una bombola d’ossigeno. Poi l’Unità di crisi della Regione guidata da Vincenzo De Luca annuncia nuove misure restrittive in arrivo, tra cui l’istituzione di zone rosse nelle città dove si registra un alto livello di contagi e limitazioni per i negozi.Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia varano le restrizioni, mentre lo stallo fino a sera della Campania genera uno scontro politico. Le quattro regioni restano comunque in bilico, a rischio di passaggio dal giallo all’arancione o al rosso, nell’Italia divisa cromaticamente in tre dal Covid. E altre potrebbero vedersi riclassificate, tanto che il Lazio è pronto a varare un’ordinanza che adotta in parte le limitazioni delle zone arancioni.

Tutto dovrebbe comunque dipendere dall’analisi dei dati che sarà fatta oggi dalla cabina di regia del ministero della Salute. E’ la sintesi di una giornata che ha visto Emilia, Veneto e Friuli emanare delle ordinanze restrittive della mobilità e del commercio, ma anche scendere in campo Luigi Di Maio, invocando l’impiego dell’esercito e della Protezione civile a Napoli e in altre aree della Campania. Un attacco del ministro degli Esteri M5S apparso diretto al governatore De Luca che accusa: ci hanno mandato solo sette medici. Tocca al ministro Francesco Boccia mediare promettendo sostegno al governatore campano se adotterà misure più rigorose. E la risposta è di fatto l’annuncio in serata delle nuove misure da parte dell’Unità di crisi regionale.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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