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Firenze: lockdown zona rossa, strade deserte, qualche bar aperto, fiorentini rispettosi dei divieti

FIRENZE – Nel primo giorno di sostanziale lockdown imposto dalla coppia Conte – Speranza, che da mesi ha assunto i pieni poteri nel silenzio assoluto del «prudente» Mattarella, i fiorentini sembrano ubbidire ai capi supremi, non si sa se per spirito civico o per la strizza derivante dalle moltissime morti registrate in Toscana nelle ultime settimane, che hanno posto la nostra regione in concorrenza con la Lombardia per questo triste primato.

[ngg src=”galleries” ids=”1″ display=”basic_slideshow”]Più che le parole lascio spazio alle foto, che documentano perfettamente la situazione, alle ore 9,00 di stamani 15 novembre, nella zona Don Minzoni – Savonarola – Piazza Libertà, di solito animata anche la domenica mattina. Traffico zero, passanti zero, qualche bar coraggiosamente aperto, che somministra rigorosamente per asporto, autobus completamente vuoti. Questo è il desolante panorama dell’Italia ai tempi di Giuseppi e del governo giallorosso.

VIALE DON MINZONI. Sia dal versante Cure che da quello Piazza Libertà nessuna auto o quasi, idem per via Giovanni Pascoli, di solito piena di auto. Un solo pedone in tutto il Viale.

 

 

 

BAR APERTI – Alcuni coraggiosi esercenti hanno aperto i loro bar e somministrano rigorosamente per asporto sperando di avere clienti. Visto che le spese corrono e il Governo non aiuta gran che, occorre arrangiarsi. Bravi e coraggio!

 

 

SAVONAROLA – Anche dal lato Giacomini – Savonarola nessun segno di vita, a parte un bar e la Chiesa di Piazza Savonarola, aperta ai fedeli.

Ultima annotazione, i fiorentini sono trincerati in casa, ma c’è chi, anche la domenica mattina presto, sta sulla strada «per lavoro». Nelle foto s’intravedono vu’cumprà davanti ai bar, con la loro merce, e due signore rom davanti alla Chiesa in Piazza Savonarola, accogliente e ospitale come al solito. Tutti hanno la regolare mascherina, non si sa se abbiano l’autodichiarazione; il compito di verificare ovviamente spetterebbe ai severi controllori sguinzagliati da Lamorgese e Nardella,


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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