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Confesercenti Toscana: Black Friday Waterloo per il commercio tradizionale

Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana

FIRENZE – Secondo Confesercenti Toscana il BlackFriday alle porte, il periodo natalizio dietro l’angolo, rischiano di trasformarsi in una Waterloo per il commercio tradizionale, colpito oltre che dalle restrizioni dei canali di vendita fisici, anche e soprattutto dal canale delle vendite web che, di fatto agisce ed opera in condizioni di monopolio, trasferendo inoltre all’estero una parte importante della ricchezza generata dagli acquisti online. «Il problema non e’ impedire le vendite online -ha dichiarato il presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi-ma garantire un mercato realmente concorrenziale, nel rispetto del pluralismo distributivo. Peraltro chi vende online, gode spesso -nel caso di piattaforme internazionali – di un fisco decisamente piu’ leggero di quello del retail fisico. Per questo abbiamo chiesto che Governo e Garante della Concorrenza intervengano con rapidita’: siamo di fronte ad una distorsione gravissima della concorrenza, che dobbiamo correggere al piu’ presto».

La situazione attuale secondo quanto riporta Confesercenti Toscana colpisce soprattutto i negozi di abbigliamento, calzature e accessori: le restrizioni hanno chiuso quasi 58mila imprese su 135mila, imponendo restrizioni ad altre 40mila. Uno stop che non permette alle imprese di competere, nonostante i prodotti di moda siano tra quelli tradizionalmente piu’ richiesti in occasione del Black Friday e del Natale.

«In pratica – ha sottolineato Gronchi – la chiusura di massa in essere, di fatto rende impossibile ai negozi partecipare ai vari Black Friday, Black Weekend, ecc. e l’on-line passa all’incasso perche’ circa 700 milioni di euro, questa la stima a livello nazionale, verranno travasati dai negozi reali a quelli sul web solo nel periodo del Black Friday. Se la situazione attuale permanesse fino a Natale il danno sarebbe nell’ordine dei 3,5 miliardi, soldi che i consumatori spenderanno per regali ed acquisti di beni per casa e famiglia. Sappiamo come il commercio, tradizionale, anche dopo il lockdown di primavera, abbia fortemente incrementato la partica dell’e-commerce, ma e’ bene ricordare, ha evidenziato il Presidente Confesercenti Toscana, come i primi venti siti web del commercio elettronico italiano totalizzano il 71% delle vendite e i primi 200 il 95%, perche ‘stare primi sui motori di ricerca o fare promozioni quando non si pagano le tasse in quel paese e’ un po’ piu’ semplice»

.Alla richiesta di intervento a Governo e Garante si aggiunge anche la richiesta all’Europa che deve costruire – ha concluso Gronchi – un sistema serio e proporzionale di Webtax ed alle regioni che devono imporre al Governo scelte coerenti per le zone.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
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