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Coronavirus: il Natale con restrizioni negli altri paesi d’Europa

ROMA – Non soltanto in Italia, anche negli altri paesi si pensa a stabilire regole che concilino le usanze tradizionali delle Feste di fine anno, le riunioni in famiglia, con le precauzioni necessarie per combattere la pandemia. Ecco come si comportano Francia, Spagna, germania e Regno Unito.

In Francia, dopo un autunno di contagi record e un nuovo lockdown iniziato a fine ottobre, i negozi di cose non essenziali potrebbero riaprire il primo dicembre; gli alberi di Natale si possono comprare già fin dal 20 novembre, lo ha annunciato proprio il governo, ma è difficile che riaprano ristoranti e bar prima di metà gennaio. Incerto anche il destino delle messe di Natale: non è detto che le chiese possano riaprire. Il primo ministro Jean Castex ha detto nei giorni scorsi che ci sarà un «rilassamento» nelle regole del lockdown, ma che certo sarà difficile permettere feste in casa con tante persone. Riguardo agli spostamenti tra città o all’estero, il governo non deciderà fino a fine novembre. Scontento? Non troppo. Nella laica Francia, un sondaggio rivela che il 53% degli intervistati sono disposti a rinunciare a un Natale in famiglia e il 70% a passarlo interamente in lockdown rigido.

Germania: Annunciando un lockdown «leggero» a inizio novembre, Angela Merkel ha detto di farlo anche per arrivare a un Natale «in cui potremo permetterci qualche libertà in più».  Il 25 novembre, comunque, è prevista una nuova conferenza Stato-Regioni per coordinare le iniziative del prossimo mese. Per ora, il precedente meeting del governo con i presidenti dei 16 Länder, la settimana scorsa, ha sì respinto le ulteriori restrizioni chieste dal governo centrale (come la mascherina a scuola) ma non ha comunque ripristinato tradizioni natalizie amatissime come i Weinachtsmärkte, i mercatini di Natale, gran parte dei quali sono già stati cancellati. Il governo delinea uno scenario di lockdown generale simile a quello in vigore oggi, con «moratorie natalizie» dal 21 al 27 dicembre. Fino a 10 persone ammesse (oggi il limite è 5) per i ricevimenti in casa, i bambini non contano; chiese aperte, pur con distanza sociale; allo studio è anche un divieto di vendita di fuochi d’artificio, e di assembrarsi in strada la notte di Capodanno per lanciarli, rituale molto amato in Germania.

In Regno Unito  Boris Johnson si prepara a stabilire la strategia del governo per il dopo lockdown: scade il 2 dicembre il set di restrizioni attualmente in vigore, e il passaggio verso il Natale dovrebbe essere aiutato con un aumento dei tracciamenti. Secondo le indiscrezioni che circolano sembra che si allenteranno nei giorni fra Natale e Capodanno alcune restrizioni, con pub aperti fino alle 23 e permesso di ricevere a casa più persone (ora ci si può visitare solo con un’altra famiglia a scelta).

Spagna La Spagna resta per ora in stato d’emergenza, inclusi i coprifuochi notturni. Compresa la Catalogna, che entra da oggi in un piano di riapertura a 4 fasi che prevede soprattutto la riapertura parziale dei locali: resta in vigore però il coprifuoco dalle 22 alle 6, compreso a Natale e a Capodanno. Le famiglie dal 21 dicembre potranno incontrarsi a gruppi di non più di 10 (ora il massimo è 6). Il governo di Madrid ha annunciato «eccezioni natalizie» alle restrizioni e al coprifuoco, e intende prepararvisi imponendo dal 4 al 14 dicembre un «lockdown chirurgico» per abbassare drasticamente i contagi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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