Vaccino Covid-19: un punto di somministrazione ogni 20.000 cittadini, il piano di Arcuri
ROMA – Arcuri ha imparato bene la lezione dal suo premier Conte, ogni giorno una chiacchiera e un annuncio, i fatti si vedranno in seguito. Per ora, per la verità, molte parole e pochi fatti. Comunque il commissario straordinario a tutto annuncia che ci sarà un punto di conservazione e somministrazione di vaccini anti Covid ogni 20 mila cittadini. Lo ha assicurato in audizione presso la commissione Bilancio del Senato, presentando il piano a cui sta lavorando e che dovrà essere pronto nelle prossime settimane.
Sono quattro le variabili di cui tener conto: distribuzione a carico dell’azienda produttrice o dello Stato acquirente, temperatura di conservazione, modalità di somministrazione, intervallo temporale tra la prima e la seconda dose. «Considerando le quattro variabili – ha detto – stiamo organizzando un piano che prevede il coinvolgimento delle Regioni e dei Comuni alle quali ho già chiesto di indicarmi i punti di somministrazione all’interno di ospedali e Rsa».
Il piano, ha aggiunto, terrà conto delle scelte del Parlamento sulle categorie che prioritariamente saranno oggetto della somministrazione.
«Abbiamo già speso 94 milioni, che è la quota che l’Unione Europea ha chiesto all’Italia per acquisire la quantità di vaccini che sono stati finora predisposti – ha spiegato Arcuri – il meccanismo di acquisizione e contrattualizzazione dei vaccini avviene all’interno di un pool dell’Unione Europea che raggruppa tutti i paesi che hanno sottoscritto l’accordo. In base a questo accordo ogni paese ha diritto ad una quota percentuale dei vaccini: quella dell’Italia è del 13,5%.»