Governo: tensione nella maggioranza, ma per ora niente rimpasto

ROMA – Nuovo fronte aperto all’interno della maggioranza. Oltre ai molti dossier che impegnano il governo a partire da quello del prossimo Dpcm per le misure sulla pandemia durante il Natale e il Recovery Fund, arriva anche l’ombra del rimpasto.
«Al di la del mio coinvolgimento, fintanto che c’è questa crisi credo sia un po’ strano parlare di poltrone», risponde la ministra dei Trasporti Paola De Micheli su Radio Capital ad una domanda sul possibile rimpasto di governo nel quale si ipotizza il suo cambiamento. «Io vado avanti a lavorare con grande tranquillità e con grande determinazione nel ministero che ho il piacere, l’onore e l’onere di guidare. Credo che abbiamo dato grandi risultati e che il governo debba andare avanti con questa determinazione.Mi concentro sul mio lavoro, che è il mio dovere assoluto – ha aggiunto – anche il sabato e la domenica».
Prima l’agenda, poi la squadra. E’ la linea che il leader di Iv Matteo Renzi ribadisce ai fedelissimi, sottolineando che i temi sono stati al centro del confronto avvenuto nei giorni scorsi con il premier Giuseppe Conte: Il rimpasto è solo uno stucchevole chiacchiericcio. «Iv, spiega ai senatori del partito, resta impegnato su tre priorità: la distribuzione del vaccino che, per evitare errori dei mesi scorsi, va programmata con un piano serio e ben studiato; la ripresa economica con un Recovery Plan che sia serio e non un insieme di micro interventi; la centralità della scuola e dei luoghi della cultura».
Prima la gestione dell’emergenza Covid, poi si parlerà, se se ne dovrà parlare, di riassetto. Ma è una cosa che viene dopo la fase dell’emergenza che è ancora in corso. E’ lo stop che arriva da Goffredo Bettini (Pd) in un’intervista a L’Ospite, su SkyTg24. Avremo solo dopo il tempo della ripartenza del governo e sarà Conte a dover indirizzare il processo, aggiunge. E con riferimento a un possibile ingresso dei segretari nel governo, risponde: «In questa ripartenza nessuno deve fare un passo indietro ma tutti in passo in avanti, a partire dai leader dei partiti della coalizione. Ma questo è un auspicio, non è un toto nomi».
