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Riforma del Mes: il comunicato dell’Eurogruppo, paracadute per il fondo salvabanche

BRUXELLES – Approvata dall’Eurogruppo dei ministri delle Finanze la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). «Abbiamo raggiunto un accordo sulla riforma e a gennaio firmeremo il trattato per lanciare le operazioni di ratifica a livello nazionale», ha annunciato il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe.

L’accordo raggiunto prevede anche il paracadute per il fondo salva-banche comune (SRF). Il cosiddetto backstop porterà alla creazione di una rete di sicurezza finanziata dal Mes per il fondo di risoluzione unico delle banche. Grazie all’ok dell’Eurogruppo – rende noto il ministro tedesco Olaf Scholz, presidente di turno dell’Ecofin – la rete di sicurezza sarà in vigore due anni prima rispetto al previsto, cioè dal 2022 invece che dal 2024.

La Germania ovviamente esalta l’approvazione, ha tutto da guadagnare: «Ci sono decisioni, soprattutto a livello europeo, che suonano così tecniche che all’inizio è difficile vederne l’impatto politico. L’accordo odierno sulla riforma del sistema di salvataggio europeo Mes – ha affermato Scholz al termine della riunione dell’Eurogruppo – è una di queste decisioni. La riforma del Mes rafforza l’euro e l’intero settore bancario europeo perché stiamo rendendo la zona euro ancora più solida contro gli attacchi degli speculatori. Allo stesso tempo, – ha aggiunto – stiamo anticipando di due anni il backstop per il fondo di regolamento delle banche rendendo così le banche europee a prova di crisi e sostenendo l’economia reale. Dopo tutto, un settore bancario stabile è un presupposto importante per la crescita e l’occupazione in Europa. Al tempo stesso, continuiamo a ridurre i rischi sui bilanci delle banche. Tutto questo – ha concluso – è un’ottima e importante notizia per le nostre aziende e per i cittadini europei».

La riforma del trattato ridisegna gli aiuti tradizionali del Mes (non la linea dedicata alla pandemia nata a marzo), con l’obiettivo di prevenire le crisi, invece che curarle una volta scoppiate, con i dolorosi programmi di aggiustamento che sono costati al Mes la sua fama. L’intento della riforma, avviata oltre due anni fa, è rafforzare e semplificare l’uso degli strumenti a disposizione del Mes prima del salvataggio di un Paese, ovvero le linee di credito precauzionali, utilizzabili nel caso in cui un Paese venga colpito da uno shock economico e voglia evitare di finire sotto stress sui mercati. La riforma elimina il contestatissimo Memorandum, quello passato alla storia per aver imposto condizioni rigidissime alla Grecia, sostituendolo con una lettera d’intenti che assicura il rispetto delle regole del Patto di stabilità.

La riforma del Mes dovrà ora essere firmata formalmente da tutti gli Stati aderenti al trattato, cioè quelli della zona euro. In seguito potranno partire i procedimenti nazionali di ratifica.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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