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Giornata dei migranti: l’O.I.M. ricorda i 3.100 morti del 2020 sulle rotte migratorie nel mondo

08/07/2013 Lampedusa, la corona di crisantemi lanciata in mare aperto dal papa, in ricordo di tutti i migranti che hanno perso la vita durante le taversate.

ROMA – Oggi si celebra la Giornata dei migranti, che si tiene dal 2000. La data scelta ricorda l’adozione da parte dell’Assemblea Generale Onu della Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.
Il documento, approvato il 18 dicembre 1990, è entrato in vigore nel 2003 al raggiungimento del numero minimo di ratifiche previsto. Le 54 ratifiche al momento presenti, però, appartengono soprattutto a Paesi di origine dei flussi migratori: mancano ad oggi quelle degli Stati europei, Italia compresa. La Convenzione riconosce la specifica situazione di vulnerabilità dei migranti e promuove condizioni di lavoro e di vita dignitose e legittime.

L’Oim, in occasione dell’odierna celebrazione, ricorda che oltre 3.100 persone hanno perso la vita nel 2020 sulle rotte migratorie nel mondo, nonostante i limiti agli spostamenti imposti dalla pandemia del Covid-19. Fino a ieri, il progetto Missing Migrants dell’Organizzazione internazionale per la migrazione (Oim) ha registrato quest’anno 3.174 morti sulle rotte migratorie nel mondo, in calo rispetto ai 5.327 del 2019. La diminuzione del numero di decessi che hanno potuto essere registrati sulle rotte pericolose rotte della migrazione non è necessariamente un’indicazione che il numero di vite perse sia veramente diminuito nel 2020 poiché il Covid-19 complica anche la nostra capacità sia di raccogliere dati sulle morti durante la migrazione sia di monitorare rotte specifiche, sottolinea l’Oim in un comunicato reso noto a Ginevra in occasione della Giornata internazionale dei migranti.

Finora nel 2020, almeno 1.773 migranti sono morti sulle rotte all’interno e verso l’Europa, costituendo la maggior parte delle vittime registrate nel mondo, men dell’anno scorso, ma per alcune rotte, l’Oim segnala un aumento delle vittime. Ad esempio almeno 593 migranti morti durante i viaggi  verso le Isole Canarie della Spagna, contro i 210 decessi registrati nel 2019 e ai 45 del 2018. Un aumento dei decessi è registrato anche in Sud America, con almeno 104 vite perse, la maggior parte migranti venezuelani, rispetto ai meno di 40 in tutti gli anni precedenti. L’Oim evoca infine i naufragi fantasma, tragedie per le quali non ci sono prove sufficienti per corroborare elementi di informazioni.

Il progetto Missing Migrants è a conoscenza di almeno 14 naufragi invisibili che avrebbero causato circa 600 vite ma che non hanno potuto essere inclusi nei dati di quest’anno. In occasione della Giornata internazionale dei migranti, l’Oim sottolinea infine «i contributi significativi dei migranti anche durante questa pandemia e le numerose sfide che devono affrontare. Malgrado
restrizioni di viaggio e mobilità legate al Covid-19, decine di migliaia di persone in situazioni disperate continuano a intraprendere viaggi pericolosi attraverso deserti, giungle e mari, e migliaia muoiono lungo la strada».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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