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Emissione Btp a 15 anni, ordini per 105 miliardi, dieci volte la richiesta

ROMA – La prima emissione dell’anno del Tesoro sbanca. Gli ordini del Btp a 15 anni da 10 miliardi di ‘size’, superano i 105 miliardi di euro.

Dieci volte la richiesta e il doppio rispetto ai 50 miliardi toccati dai 9 miliardi del Btp a 15 anni di febbraio 2020. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,409 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione dello 0,992%. Nel dettaglio la nuova emissione ha scadenza primo marzo 2037, godimento 12 gennaio 2021 e tasso annuo dello 0,95%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 12 gennaio. A curare il collocamento Barclays, Hsbc, Morgan Stanley Societe Generale, UniCredit.

“Così tanta domanda è legata alle aspettative sulla pandemia: quanto più il mercato pensa che si protrarrà” tanto più “prevede che si prolungherà il supporto dell’Unione europea e della Bce”, sottolinea Luca Falco, Head of capital markets di UniCredit. A contribuire è poi il fatto che “non ci sia alcun dubbio che l’Italia, in questa fase storica, si muove all’unisono con tutti gli altri Paesi europei”, aggiunge Falco rilevando che “la domanda arriva ovviamente dall’Italia, dall’UK dove ci sono i più grossi fondi, ma anche dalla Francia e dalla Germania. C’è anche partecipazione statunitense e asiatica, ma è una domanda molto europea”, conclude.

Il successo dell’emissione dimostra come fossero nel giusto alcuni economisti della Lega, che da sempre sostengono che, invece che indebitarsi con l’Europa per coprire i buchi della banche tedesche e francesi, il governo italiano avrebbe fatto meglio a ricorrere ai risparmiatori italiani (come ha fatto il Giappone con i giapponesi), in modo che fossero gli stessi risparmiatori italiani padroni del debito dello Stato, senza impegnare le generazioni future a pagare a strozzo ai finanziatori dell’Europa tedesca.

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