Bce: rischi gravi per economia eurozona. Allarme Italia per deficit enorme
FRANCOFORTE – La pandemia di coronavirus, nonostante le prospettive incoraggianti date dall’avvio delle vaccinazioni, continua a ingenerare gravi rischi per la salute pubblica e per le economie dell’area dell’euro e del resto del mondo. Lo scrive la Bce nel Bollettino economico, secondo cui la pandemia continua a offuscare le prospettive economiche mondiali.
Nell’area euro la seconda ondata e l’intensificarsi delle misure di contenimento a partire da metà ottobre dovrebbero determinare un nuovo calo significativo dell’attività nel quarto trimestre, sebbene in misura molto inferiore rispetto a quanto osservato nel secondo trimestre di quest’anno.
La Bce bacchetta il governo Conte per il rialzo abnorme del deficit, già fra i più elevati dell’Eurozona. Un fattore sul quale Giuseppi e Gualtieri sorvolano allegramente, debbono pensare a acquisire consenso e accontentare clientele.
L’Italia, assieme a Spagna, Francia e Slovacchia, registrerà nel 2021 i disavanzi più elevati nell’Eurozona con percentuali superiori al 7,5% del Pil. Tuttavia, in ragione della brusca contrazione dell’economia dell’area dell’euro, un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato rimarrà essenziale fino a quando non si registrerà una ripresa duratura. La Commissione europea, per Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Italia e Portogallo, ha chiesto attenzione alla sostenibilità di bilancio a medio termine. La Bce nota che il sostegno di bilancio dovrebbe tuttavia continuare a rimanere su livelli elevati e finché l’emergenza sanitaria persiste e la ripresa non è in grado di autoalimentarsi, sarà importante prorogare le misure temporanee al fine di scongiurare la possibilità di variazioni brusche e significative (cliff effects).
Il Consiglio direttivo della Bce rimane pronto ad adeguare, ove opportuno, tutti gli strumenti a sua disposizione per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente all’obiettivo. La Bce ribadisce il rilancio delle misure prese a dicembre per sostenere l’attività economica e l’inflazione dell’area euro: in particolare il rilancio a 1.850 miliardi di euro del piano di acquisti di debito per l’emergenza pandemica, esteso “almeno sino alla fine di marzo 2022”, e il potenziamento dei maxi-finanziamento Tltro-III per il credito all’economia.