Governo: Mastella e Udc si sfilano. I voti per Conte non ci sono. Renzi: «Siamo decisivi»

(Foto ANSA)
ROMA – Governo in affanno: i numeri al Senato pare non ci siano. Il premier Conte lavora al discorso alle Camere, ma al momento resta difficile per il Governo raggiungere quota 161. A conti fatti, la maggioranza potrebbe arrivare, al massimo, a 150-151. Il M5s compatto con il premier: «Nessun riavvicinamento con Renzi». L’Udc si sfila con Lorenzo Cesa: «Non ci prestiamo a giochi di palazzo e stiamo nel Centrodestra. I nostri valori non sono in vendita». Il leader iv scommette sul fallimento dell’operazione responsabili e sul ruolo di Italia viva: «Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152. Non rispondiamo alle provocazioni e lavoriamo sui contenuti».
Il Pd: «Il prezzo della crisi è immenso, in Aula ciascuno si assuma responsabilità». Botta e risposta fra Carlo Calenda e Clemente Mastella per una telefonata in cui avrebbero parlato dell’appoggio di Azione al governo di Giuseppe Conte in cambio della candidatura di Calenda a sindaco di Roma. Forse è stata questa schermaglia a raffreddare lo slancio di Mastella.
A quanto si apprende da fonti M5S nel corso dell’odierna riunione di Vito Crimi e Alfonso Bonafede con i direttivi di Camera e Senato «è stata ribadita da tutti l’assoluta compattezza del Movimento attorno al presidente Conte». Una posizione che «non è in discussione, così come resta confermata l’impossibilità di qualunque riavvicinamento con Renzi, che ha voluto lo strappo nonostante i nostri parlamentari avessero lavorato bene su tanti progetti con deputati e senatori di Iv. E’ emersa – si spiega – netta la volontà di “non voltarsi più indietro: il Movimento continua a lavorare pensando solo al bene del Paese».
