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Giovanni Palatucci, un Giusto delle Nazioni. La Tv lo ricorda con un film

ROMA – Giovanni Palatucci, eroe o collaborazionista? Il mese di gennaio, come noto, dedica il giorno 27 alla memoria, alla Shoah, allo sterminio degli ebrei vittime del genocidio nazista. Su RAIDUE in seconda serata va in onda il film Tv Senza confini- Il commissario Palatucci , interpretato da Sebastiano Somma, con la regia di Fabrizio Costa. Un film drammatico, del 2002, sulla storia del funzionario di polizia Giovanni Palatucci, ultimo reggente della
questura di Fiume.
Lo Stato di Israele e quello Italiano gli hanno riconosciuto il merito di aver salvato, in epoca di leggi razziali,
molti perseguitati dai campi di sterminio nazifascisti. Per questa sua disinteressata opera di solidarietà che
non passò inosservata, fu arrestato dalle SS di Kappler e deportato a Dachau, ove morì di stenti nel 1945.
Aveva 36 anni. Nel periodo di permanenza a Fiume, dal ’38 al ’44, si prodigò a favore di circa cinquemila
persone.
Giovanni Paolo II ha annoverato Giovanni Palatucci tra i martiri del XX secolo. La Polizia di Stato onora da
sempre le virtù eroiche di poliziotto, di patriota e di cristiano di questo suo figlio irpino e lo propone come
modello alle giovani e ai giovani poliziotti. A lui sono intitolate molte caserme e uffici di PS, in vari comuni
dal nord al sud dell’Italia gli sono state intitolate vie, piazze e luoghi pubblici. Per il suo operato è stato
riconosciuto dalla Chiesa Servo di Dio e nel 2000 il Vicariato di Roma ha emesso l’editto di apertura del
processo di beatificazione. Tra l’altro è in considerazione un miracolo ottenuto dopo aver pregato Palatucci,
si tratterebbe della guarigione di un tumore al rene.
Le testimonianze acquisite e le approfondite e puntuali indagini esperite dalla commissione dello Yad
Vashem sono alla base della concessione della medaglia d’oro alla memoria e del titolo di Giusto tra le
Nazioni; gli atti conservati dagli archivi del Ministero dell’Interno hanno portato nel 1995 il presidente
Scalfaro ad insignirlo della medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
Sono tante le pubblicazioni e gli scritti che parlano del Nostro. Eppure, in anni passati qualche studioso ha
polemizzato sul suo operato, dipingendolo finanche come collaboratore dei nazisti. Nel 2013 si è riunito un
gruppo di ricerca formato da storici ed esperti che ha condotto un lungo, serio e approfondito lavoro di
analisi di centinaia di documenti e di archivi italiani ed esteri, esaminando fonti già note e nuove fonti. E’
emerso, a chiare note, che la figura di Giovanni Palatucci, come Giusto tra le Nazioni, non può essere
minimamente intaccata.


Sergio Tinti

già Comandante Polizia Stradale della Toscana

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