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Vaccino, Arcuri attacca Pfizer: «Mancano le dosi per over 80». E Conte che fa?

Il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri (Foto ANSA)

ROMA – Mancano i vaccini e l’Italia sta rischiando di non poter vaccinare nei tempi previsti la popolazione più esposta, gli over 80, ossia i vecchi che figurano quotisianamente nei tristi elenchi di coloro che vengono uccisi dal virus. Poi dovrà vaccinare i detenuti e il personale delle carceri. La notizia della carenza del vaccino non è nuova, ma l’ha confermata Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza durante la conferenza stampa settimanale. Pfizer taglia le forniture all’Italia.  La prossima settimana registreremo un 20% in meno nelle dosi destinate al nostro Paese. E il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che cosa fa per limitare i danni? Continua a a cercare senatori che lo votino o si decide di richiamare all’ordine, autorevolmente, la Pfizer o anche l’Unione Europea per pretendere che i patti siano rispettati?

ARCURI – Intanto Arcuri attacca: «Dalla Pfizer abbiamo ricevuto il 29% di dosi di vaccino in meno del previsto, la settimana prossima riceveremo il 20% in meno». E ancora: «A causa dei ritardi nella consegna dei vaccini da parte di Pfizer l’Italia è passata da una media di 80mila persone vaccinate al giorno, con una punta di 92mila, ad una media di 28mila al giorno. Sono i ritardi che hanno rallentato significativamente la campagna vaccinale. Questa è la conseguenza della necessità di tenere nei magazzini le dosi che servono per i richiami». Ma poi il commissario corregge lievemente il tiro: «Il ritardo e la riduzione delle dosi alla fine della prossima settimana sara’ omogenea in tutti i Paesi europei e quindi non e’ un problema che riguarda soltanto l’Italia. La riduzione delle consegne del vaccino Pfizer riguarda tutta l’Europa, ma l’effetto nefasto della riduzione non è omogeneo in tutti i Paesi perché alcuni, a cominciare dall’Italia, sono partiti meglio con le somministrazioni e ora si trovano in maggiore difficoltà perché hanno maggior bisogno di dosi. Minori dosi che arrivano significano minori persone vaccinate. Sarà molto importante non solo se l’Italia avrà un vaccino domestico, ma un vaccino domestico presto». Reithera? Arcuri non sa quando se ne potrà disporre.

OVER 80 – Il programma va a rilento. «Arcuri continua: La seconda fase della campagna di vaccinazione, dedicata agli over 80 – dice Arcuri – è iniziata a rilento sempre a causa dei ritardi nella forniture, speriamo di essere pronti per dare inizio alla campagna di massa. Aspettiamo con ansia le determinazioni che l’Ema porrà in essere sull’immissione in comemrcio di AstraZeneca e di capire se l’immissione in commercio avverrà senza condizioni o con qualche condizione. Al momento, e sottolineo al momento, le informazioni che abbiamo prevedono una consegna di 8 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca nel primo trimestre di quest’anno. Auspichiamo fortemente che queste informazioni ci vengano confermato, immagino accadra’ nei prossimi giorni. Ma per sapere quante dosi avremo e quando, anche alla luce di quanto accaduto sinora per altre fattispecie, direi che e’ bene attendere che siano concluse le interlocuzioni con l’azienda. Dopo gli anziani, il vaccino toccherà ai detenuti e al personale delle carceri».

PRIMULE – E’ stata pubblicata la gara per la realizzazione dei padiglioni temporanei per la vaccinazione di massa, le primule progettate dall’architetto Stefano Boeri. Lo dice sempre Arcuri, sottolineando che è stato chiesto alle imprese di fornire tutte le indicazioni necessarie e di aver dato tempo per ricevere le offerte fino a mercoledì 27 gennaio. «Lavoreremo – precisa il commissario – per iniziare anche la realizzazione di queste strutture temporanee per essere pronti ad iniziare, speriamo presto, la campagna di vaccinazione di massa». E si riparla della necessitò di avere il vaccino italiano, Reithera. Ma Arcuri non ha novità: si limita a dire che è  Importante, anche visti i ritardi, averne uno domestico. Ma si torna al quesito di fondo: il governo non avrebbe dovuto pensarci prima, invece di limitarsi a mettersi in coda davanti all’Unione Europea? La crisi e tutto il resto sono davvero sciocchezze di fronte al problema principale, ossia quello di non riuscire a vaccinare la popolazione nei modi e nei tempi dovuti. E soprattutto i più anziani, che ogni giorno figurano nello spaventoso elenco dei deceduti.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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