Rezza: chiusura delle scuole inevitabile se continuano le varianti

ROMA – Nonostante il cambio di Governo e di premier continua il predominio degli esperti sanitari, e non c’è da meravigliarsi visto che Mattarella ha imposto a Draghi di mantenere il ministro Speranza, fautore delle chiusure totali. Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Queste le parole del direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza.
C’è un abbassamento dell’età media tra i contagi – ha detto Rezza – potrebbe essere un fatto legato alla diffusione delle varianti nelle scuole. Cominciamo a vedere anche focolai nelle scuole e ciò potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi. Quest’ultimo è un elemento di cui tenere conto. Gli esperti che da un anno dettano legge incontrastati, grazie all’accoppiata Conte-Speranza, non hanno alcuna intenzione di retrocedere, ed è questo il problema più difficile da risolvere per Draghi.
In Italia ci sono zone e regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese. Anche in Umbria, per la presenza delle varianti inglese e brasiliana. Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai”. “Nel momento in cui si allentano gli interventi immediatamente riparte l’epidemia. Abbiamo dunque ondate successive che dipendono proprio dagli interventi. Ciò dipende dal fatto che la popolazione suscettibile all’infezione è ancora ampia”.
“Nelle regioni molti focolai sono dovuti alle nuove varianti, non posso che esprimere preoccupazione per l’andamento dell’epidemia. Dobbiamo tenere alta la guardia e dove c’è bisogno è necessario intervenire tempestivamente e duramente”.
