Boxe: morto Marvin Hagler. Se ne va il «meraviglioso» del ring

EPA/SONZA GABRIEL
NEW YORK – E’ morto a 66 anni, nella notte fra sabato 13 e domenica 14 marzo, Marvin Hagler, campione del mondo dei pesi medi unanimemente riconosciuto dal 1980 al 1987 nelle categorie Wbc, Wba e Ibf. Il decesso nella sua casa nel New Hampshire. Soprannominato dai suoi tifosi e ammiratori The Marvelous (in italiano il Meraviglioso), era considerato dalla International Boxing Hall of Fame fra i piu’ grandi pugili di ogni tempo.
Nella sua carriera professionistica aveva disputato un totale di 67 incontri, vincendone 62 (52 per ko), perdendone 3 e paraggiandone 2. Tra i suoi match leggendari, quelli con Antuofermo, Duran, Roldan, Hearns e Leonard. Durante e dopo la carriera pugilistica Haglergiro’ alcuni spot pubblicitari. In seguito si trasferì in Italia, a Rozzano, ed intraprese la carriera di attore, venendo accreditato come Marvelous Marvin Hagler.
In particolare interpreto’ il personaggio di un marine nei film Indio ed Indio 2. Nel 1997 fu al fianco di Terence Hill nel film Potenza virtuale. Hagler è stato anche commentatore tecnico di pugilato per la televisione britannica. A dare l’annuncio della sua scomparsa e’ stata la moglie Kay G Hagler, con un post su Facebook, chiedendo rispetto per la nostra famiglia in questo momento difficile.
In quindici stagioni sul ring solo tre volte ne uscì sconfitto, ed ogni volta era stato un verdetto controverso. Mancino molto tecnico e potente, Marvin amava la battaglia e il suo volto pieno di cicatrici raccontava di una storia molto vissuta sul ring e piena di passione. Voleva essere chiamato meraviglioso, perciò aggiunse all’anagrafe al suo nome Marvin anche quello di Marvelous, appunto Meraviglioso . Sulla sua strada sono passati molti dei più grandi pesi medi della sua epoca, come Roberto Duran, ‘mani di pietra’, l’unico dei grandi che finì in piedi la sua sfida. E poi ancora Thomas Hearns, John Mugabi, Domingo Roldan: Hagler non si è mai tirato indietro, mandandoli tutti al tappeto. Resta nella memoria il match contro l’italiano Vito Antuofermo, era il 30 novembre del 1979: Hagler mancò l’assalto al titolo mondiale in una sfida memorabile in 15 riprese a Las Vegas, finita in parità. L’azzurro era il detentore del titolo e quindi lo conservò, ma finì il combattimento in una condizione terrificante, una maschera di sangue sul volto, gli ci vollero ben 70 punti di sutura.
Al siriano Mustafa Hamsho andò meglio, appena 55 punti. Il titolo invece Marvelous se lo prese nel 1980 strappandolo al britannico Alan Minter, ‘occhi di ghiaccio’. Nel 1982 difese il titolo contro Fulgencio Obelmeijas al Teatro Ariston di Sanremo. Venne spesso in Italia, per un pò visse anche a Milano, sua moglie era napoletana. Il Meraviglioso picchiava che era una meraviglia, potente e anche elegante. Preparava i suoi incontri con grande cura, meticoloso, aveva una concezione della boxe quasi religiosa, e quando si sentì tradito e derubato del titolo, lasciò il ring e non volle più saperne. nemmeno borse molto allettanti riuscirono a farlo recedere dalla sua decisione. La sua carriera finì il 6 aprile 1987 al termine del match contro Ray Sugar Leonard che i giudici diedero ai punti al rivale, ma con verdetto non unanime. Hagler se la prese tantissimo, non accettò mai quel risultato ritenendolo pilotato. E prese la decisione irrevocabile del ritiro, rifiutò ricche proposte economiche per una rivincita con Leonard, e si dedicò a fare il commentatore tv.
