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Immigrazione, Lamorgese una e bina nei commenti della stampa e della politica

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese
ANSA / MATTEO BAZZI

Sono contrastanti i giudizi sull’operato della ministra Lamorgese in tema d’immigrazione, chi si spende in lodi sperticate, come i giornali favorevoli al governo, ad esempio il Corriere della Sera, e chi cerca di additare in modo negativo l’operato della ministra, come Libero.

Due esempi eclatanti nelle giornate del 14 e 15 marzo: in due articoli, rispettivamente «Migranti, Lamorgese ha bloccato più navi Ong di Salvini» di Goffredo Buccini e «Se Lamorgese ora frena le Ong» di Fausto Biloslavo, il Corriere si diffonde in lodi sperticate della ministra, partendo dal fatto che una ricerca dell’Istituto per gli studi di politica internazionale dimostra che Lamorgese ha bloccato sette navi Ong, mentre Salvini ne avrebbe bloccate solo quattro.

E riferisce il quotidiano milanese: «quella sulle navi Ong è una battaglia mai finita, anzi, grafici alla mano, si scopre che è stata ingaggiata più da Luciana Lamorgese che da Matteo Salvini, sia pure con mezzi diversi». Lamorgese ha puntato più sugli interventi di carattere amministrativo, le ispezioni sulle navi e il blocco per assicurarne la regolarità. In tal modo non è incorsa negli strali e nelle inchieste della magistratura siciliana, in particolare quella di Agrigento.

Stando ai dati del ricercatore Matteo Villa dell’Ispi, «durante la permanenza al Viminale della ministra nel governo Conte 2, si è arrivati al blocco contemporaneo di sette battelli delle Organizzazioni non governative tra il 9 ottobre e il 21 dicembre 2020 (Jugend Rettet, Sea Watch3, Sea Watch4, Eleonore, Alan Kurdi, Ocean Viking e Louise Michel); mentre nell’estate 2019, periodo di massimo attivismo in materia del leader leghista all’Interno, non si è mai andati oltre le quattro navi Ong ferme».

Diversa la posizione di Libero: in un articolo del 14 marzo: «Immigrazione, Luciana Lamorgese aumenta i rimborsi a chi accoglie: 700 milioni in più», si riferisce dell’aumento di spesa per l’accoglienza registrato nel 2020: «Dall’inizio dell’anno – i dati sono del Viminale – sono sbarcati 5.996 immigrati, il 127% in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (2.610), e tale percentuale, proiettata a fine dicembre – tenendo anche conto che nei mesi prossimi le condizioni del mare saranno favorevoli e le partenze inevitabilmente aumenteranno – significa che potremmo ritrovarci ad aver accolto 70 mila stranieri, Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a febbraio 2020 ha alzato fino a 28-29 euro i rimborsi destinati alle associazioni che ospitano gli immigrati: in 12 mesi, moltiplicando la somma per il numero degli ospiti e i giorni dell’anno, si arriva a circa 700 milioni». Tutti soldi sottratti all’acquisto di vaccini per gli italiani, commernta il quotidiano.

Resta il fatto però che, caduto il governo giallorosso e entrato in funzione Draghi, il vento per le attivissime Ong sta cambiando anche sotto il profilo giudiziario, tanto che sono partite in pochi giorni inchieste da parte di diverse procure siciliane. Nella sua testimonianza a Catania, nel corso del processo in atto contro Matteo Salvini, la ministra ha molto onestamente riconosciuto che «le navi che vanno a fare soccorso in acque Sar libiche non è che ogni volta che fanno un soccorso tornano immediatamente indietro. Tante volte, con dei soccorsi effettuati, si fermano nelle aree, diciamo libiche, anche tre, quattro giorni in attesa poi di recuperare il più possibile quelli che sono in difficoltà. Quindi vuol dire che sono delle navi che comunque sia hanno la possibilità di stare ferme con delle persone appena recuperate in acqua. Di farle stare sulle imbarcazioni anche per quattro, cinque giorni, perché loro chiedono il Pos (place of safety) quando hanno l’imbarcazione piena e poi ritornano». Ponendo qualche serio dubbio sull’azione della navi da salvataggio.

Dunque sembra che il governo, sotto la spinta di Draghi, sia intenzionato a porre una stretta agli ingressi dei clandestini che arrivano quasi indisturbati sulle nostre coste. Speriamo che adesso non si sia attratti dalle sirene del nuovo Pd di Enrico Letta che, in modo a mio giudizio maldestro e inopportuno, ha sollecitato l’approvazione dello ius soli, incassando l’entusiastico consenso delle sinistre estreme, delle associazioni religiose e di sinistra che sull’accoglienza fanno molto affidamento per loro interesse, ma sbattendo sullo stop deciso dell’intero centrodestra. Le priorità per gli italiani in questo momento sono altre.


KULANKA

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