Draghi, vaccinazioni: Covax e dosi agli anziani, attacco alle Regioni (anche la Toscana)

(Foto ANSA)
ROMA – Il presidente del Consiglio parla delle vaccinazioni, del programma Covax e attacca alcune Regioni, tenendo conto di alcune specifiche situazioni e delle categorie vaccinate in Italia: «Procedere spediti è importante, ma è altrettanto cruciale vaccinare prima anziani e fragili. Abbiamo già ottenuto degli importanti risultati: l’86% degli ospiti delle Rsa ha già ricevuto una dose di vaccino e oltre due terzi hanno completato il ciclo vaccinale. Il numero di nuovi casi nelle Rsa è rimasto stabile nonostante un chiaro aumento nella popolazione generale. Per quanto riguarda la copertura vaccinale degli over 80, persistono purtroppo importanti differenze regionali che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani dando priorità a categorie che forse vantano qualche forza contrattuale», afferma Draghi prendendosela con alcune Regioni.
Qualche quotidiano ha indicato la Toscana fra le regioni responsabili di questo, tenuto conto che le vaccinazioni agli ultraottantenni sono poche. Basta prendere i dati aggiornati della Fondazione Gimbe, per capire che le cose non vanno bene in Toscana, dove – secondo le tabelle aggiornate al 23 marzo alle ore 6:01 – solo il 5,6 per cento degli over 80 ha completato il ciclo di vaccinazione (due dosi) e solo il 23,5 per cento ha ricevuto la prima dose.
Ma Giani, interrogato in proposito, si è subito autoassolto, in Toscana le vaccinazioni vanno avanti bene.
Draghi ha parlato dei vaccini in ottica europea, con l’obiettivo di costruire una filiera che possa resistere a qualsiasi shock o problematica: «Abbiamo accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia. La Commissione Ue ha istituito una task force per rafforzare la produzione continentale. Si parla molto di autonomia strategica, ma credo che la prima autonomia strategica sia in fatto di vaccini oggi».
Infine Draghi ha parlato del programma Covax: «Con un virus così insidioso nessuno sarà al sicuro finché non lo saremo tutti. Credo sia necessaria una rafforzata credibilità europea sui vaccini perché si abbia una autentica solidarietà internazionale. Il dispositivo Covax è lo strumento migliore per raggiungere questo obiettivo. Il grande merito di Covax è garantire la distribuzione dei vaccini secondo le effettive necessità dei Paesi e non in base agli interessi economici e geopolitici dei Paesi donatori».
