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Vaccini: linee condivise con governo chieste dalle Regioni

Stefano Bonaccini, governatore dell’ Emilia Romagna

ROMA – Le regioni bacchettate da Draghi reagiscono e non vogliono assolutamente abdicare ai loro poteri e privilegi, accettano solo linee condivise. «L’accelerazione della campagna vaccinale deve fondarsi sulla leale collaborazione Stato-Regioni. Oggi ne diamo un ulteriore esempio perché stiamo costruendo con la protezione civile un documento condiviso Governo-Regioni di Linee di indirizzo organizzativo e strutturale dei punti vaccinali territoriali straordinari relativo alla campagna di vaccinazione anti Sars-Cov-2/Covid-19». Lo ha preannunciato il Presidente Stefano Bonaccini a margine della Conferenza delle Regioni.

Le linee di indirizzo organizzativo e strutturale dei punti vaccinali territoriali straordinari, aggiunge Bonaccini, «non sono vincolanti e suggeriscono un modello comune per i centri vaccinali di medie e grandi dimensioni che saranno chiamati ad assumere più di 800 vaccinazioni al giorno. Stiamo collaborando a pieno ritmo con il Commissario per l’emergenza e con il Capo della Protezione Civile ed a quest’ultimo abbiamo chiesto anche di condividere ulteriori linee di indirizzo per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro».  C’è voluto comunque il liscia e busso del premier per ricordare alle Regioni un minimo di coerenza nella loro azione, soprattutto a quelle che avevano lasciato indietro categorie come i fragili e gli anziani, e fra queste, checché ne dica il Governatore Giani, c’era anche, e in buonissima posizione, la Toscana.


Ezzelino da Montepulico


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