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Cacciata di casa perchè lesbica: la procura di Firenze apre un’inchiesta

L’ esterno del palazzo di giustizia a Firenze
ANSA/CARLO FERRARO

FIRENZE – Ha aperto un’inchiesta, la procura della Repubblica di Firenze, sul caso di Malika, la ragazza di 22 anni, residente a Castelfiorentino, che nei giorni scorsi ha raccontato di essere stata cacciata di casa dalla famiglia perchè si era innamnorata di una donna. La magistratura vuole far luce sulle umiliazioni subite in famiglia dopo il coming out, per aver appunto annunciato ai genitori di essere innamorata di una coetanea.

Sulla base della denuncia presentata dalla giovane, il pubblico ministero, Giovanni Solinas, ha delegato gli accertamenti ai carabinieri. La notizia è riportata dalla stampa locale. Le verifiche, portate avanti dai carabinieri della compagnia di Empoli si starebbero concentrando proprio sulle minacce rivolte dalla mamma, documentate peraltro in una conversazione registrata dalla ragazza cacciata di casa.

Fra le frasi riportate figurerebbero anche: «Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica». E ancora: «Meglio una figlia drogata che lesbica. Mi parli di altra gente? Son fortunati perché hanno figli normali, e solo noi s’ha uno schifo così». Tantissime le manifestazione di solidarietà arrivate a Malika e anche la politica si è mossa, sollecitando l’approvazione del disegno di legge Zan. Il caso arriverà anche in Consiglio regionale e il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, si è impegnato ad aiutare la giovane.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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