Banca Etruria: processo per falso in prospetto, assolti i tre imputati
AREZZO. Sono stati assolti i tre imputati del processo per falso in prospetto, uno dei filoni dell’inchiesta sul crac di Banca Etruria: si tratta dell’ex presidente dell’istituto di credito Giuseppe Fornasari, dell’ex direttore generale Luca Bronchi e dell’ex responsabile del risk management David Canestri. La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale di Arezzo.
Per i primi due prospetti emessi per le obbligazioni subordinate del 2013 è scattata la prescrizione del reato, mentre per la terza obbligazione subordinata dello stesso anno è stata pronunciata assoluzione perché «il fatto non sussiste»: così ha stabilito il giudice monocratico Stefano Cascone. Alla lettura della sentenza era presente in aula solo uno dei tre imputati, David Canestri.
La procura di Arezzo, con il pubblico ministero Julia Maggiore, nella requisitoria aveva chiesto condanne a un anno e mezzo per Fornasari e Bronchi, e a un anno per Canestri. Le accuse, che hanno portato al processo, ruotavano intorno alla comunicazione che Banca Etruria presentò alla Consob nel 2013 sul collocamento delle obbligazioni subordinate e che poi furono azzerate dal decreto di risoluzione dell’istituto di credito aretino del 22 novembre 2015: migliaia di risparmiatori persero i risparmi investiti in strumenti finanziari giudicati a rischio.
Secondo la procura, fu Luca Bronchi, su mandato dell’allora Cda, a compilare il prospetto ritenuto ingannevole per i risparmiatori. Un’ipotesi di reato che per la procura avrebbe visto il concorso di Fornasari e Canestri. Su tale prospetto non sarebbero state chiare le condizioni di crisi in cui la banca versava e non sarebbe stato specificato il grado di rischio delle obbligazioni subordinate.
