Confesercenti: nel 2020 spesa calata di 123 miliardi. Nico Gronchi, sostegno ai settori impoveriti
FIRENZE – Il Covid travolge i consumi degli italiani. Tra pandemia e restrizioni, nel 2020 la spesa degli italiani è scesa di 123 miliardi, per un calo di circa 5.000euro/famiglia, il dato peggiore di sempre nella storia della Repubblica italiana.
«L’impatto della pandemia sui consumi, che valgono il 60% del Pil – commenta Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana – avrà conseguenze su tutto il sistema Paese. L’economia della distanza, inoltre, ha messo le ali all’eCommerce e rischia di incidere negativamente sulle attività di prossimità, che rendono vive (e sostenibili) le nostre città. Anche in Toscana la caduta dei consumi è stata pesantissima e il Pil regionale ha toccato un -12% ben superiore alla perdita del Pil nazionale».
La voce che vede sparire la quota più rilevante dei consumi è quella per Alberghi e ristoranti: per i quali il calo di spesa si aggira sui -43 miliardi di euro, quasi 120 milioni/euro al giorno in meno. Ma ‘l’economia della distanza’ innescata dalla pandemia pesa su tutte le spese legate alla socialità e al movimento, a partire dai trasporti che registrano il secondo calo per entità (-33 miliardi di euro). Giù anche la spesa in ricreazione e cultura (-16,3 miliardi nel 2020) e moda: tra telelavoro e stop alle cerimonie, gli italiani hanno ridotto nel 2020 i consumi di abbigliamento e calzature di ben -13,2 miliardi. In discesa anche la spesa per la salute (-2,3 miliardi), mentre calano anche gli investimenti in istruzione (quasi un miliardo in meno).
Aumentano, invece, le spese legate alla permanenza a casa. A partire da quelle alimentari: l’indisponibilità di bar e ristoranti, sottoposti a restrizioni per quasi metà dell’anno, ha portato all’aumento dei consumi di prodotti alimentari, nell’ordine di+2,8 miliardi di euro. Lo smartworking fa lievitare inoltre la spesa per comunicazioni – voce che include dispositivi informatici, canoni telefonici e per la rete dati, che segna un aumento di 625 milioni – e le bollette: il conto per le spese sostenute per l’abitazione, l’acqua, l’elettricità e gli altri combustibili cresce nel 2020 di quasi di 1,4 miliardi. A trainare la caduta generale dei consumi la riduzione di redditi registrata nell’anno della pandemia: quelli da lavoro, che segnano un crollo di oltre -90 miliardi tra lavoro autonomo e dipendente, un buco recuperato solo parzialmente dalla politica economica con il sostegno fornito attraverso le prestazioni sociali (+37,6 miliardi). “Senza la ripresa del mercato interno – ha evidenziato Gronchi – sarà difficile tornare a crescere e nella nostra Regione i consumi turistici, che valgono oltre il 16% della ricchezza prodotta, saranno fondamentali per ripartire. Anche con le riaperture, a fine 2021 avremo recuperato solo 40 dei 120 miliardi di euro di consumi persi nel 2020, e anche il recupero dei redditi sarà modestissimo. C’è bisogno, ha poi concluso il Presidente di Confesercenti Toscana, di perseguire ancora una politica di sostegno ai settori che si sono impoveriti durante la crisi pandemica: imprese micro e piccole, e autonomi, che hanno lasciato per strada reddito e capitale”.