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Morte di Luana, la mamma: «Diceva che lavorava sempre sola»

Emma Marrazzo, madre di Luana
ANSA

PRATO – La procura di Prato lavora su più fronti per far luce sulla tragedia che è costata la vita, nell’orditoio di Oste di Montemurlo, alla 22enne Luana D’Orazio. Quello della giovane che, a quanto pare, si trovava più volte da sola in fabbrica è un particolare che alimenta altri interrogativi sulle condizioni di lavoro nell’orditura. Domande che sembrano rinforzate da un passaggio audio, quello in cui Luana parlerebbe di «un macchinario mezzo tronco» (ma non è chiaro di quale si tratti, se del macchinario che poi l’ha uccisa o di quello gemello). Aveva chiesto in azienda di essere affiancata.

Intanto la mamma, Emma Marrazzo, ha rivelato a La Nazione: «Quando tornava a casa mi raccontava che lavorava tanto e che era quasi sempre sola. Io le raccomandavo di dire qualcosa in azienda, ma lei rispondeva che tanto era inutile, che faceva quello che le veniva detto. Però mi aveva anche raccontato di aver fatto presente che lei non poteva stare sola, doveva essere affiancata da qualcuno in quanto apprendista e che se ci fosse stato un controllo ci sarebbero stati problemi».

La mamma di Luana ricorda poi che la figlia lavorava da due anni in azienda, quindi conosceva il macchinario che usava e “sapeva quello che faceva”, come aveva già avuto modo di sottolineare, ma certo adesso più che mai vuole “tutta la verità, perché tragedie come questa non si ripetano mai più”. La famiglia di Luana sta provando faticosamente a ricostruire una normalità che è ancora lontana. Intanto tenendo vivo il ricordo della giovane. Il prossimo 5 giugno, nella chiesa di Spedalino Asnelli ad Agliana, dove lo scorso 10 maggio è stato celebrato il funerale dal vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, si terrà una messa in ricordo della ragazza.


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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