Separazione M5S: Conte, sono motivato, Casaleggio, basta così

ANSA/GIUSEPPE LAMI
ROMA – Dopo la conclusione della vicenda M5S-Conte-Casaleggio-Rousseau, ecco le dichiarazioni dei due protagonisti:
CONTE : «Sono molto motivato e pronto a continuare a lavorare per il bene dei cittadini’». Così al Corriere della Sera Giuseppe Conte nella prima intervista da quando a febbraio ha lasciato Palazzo Chigi, in cui parla del futuro del Movimento, che ‘avrà un respiro più ampio e internazionale, sarà in costante dialogo con la società civile e con tutte le componenti sane del Paese. Allargheremo il nostro raggio di azione a tutti i ceti produttivi, anche a quelli a cui in passato non abbiamo guardato con la dovuta attenzione. Penso a tutta la filiera dei servizi, al commercio, alle piccole e medie imprese, ai lavoratori autonomi, ai professionisti. Saremo ancora più impegnati a combattere mafie e corruzione – prosegue l’ex premier – concentrati a favorire le innovazioni tecnologiche, la sostenibilità ambientale ed energetica e gli interventi mirati a rendere il nostro Paese più vivibile ed equo per i giovani, le donne e le persone non autosufficienti. E non ci saranno più no pregiudiziali. Con Draghi ci incontreremo presto. Questo periodo non ha giovato al M5S, ma con la nuova leadership tornerà a far sentire la sua voce in modo chiaro e forte e lavoreremo, come sempre, per il bene del Paese.
CASALEGGIO. «Oggi sono molto sollevato. Non devo più assumermi o sentirmi le responsabilità per decisioni altrui. Siamo arrivati ad un accordo perché era necessario separare le strade. Negli ultimi 16 mesi il Movimento ha deciso di violare così tante regole e principi di democrazia interna e di rispetto delle decisioni degli iscritti da rendere impossibile per noi continuare un percorso condiviso. Siamo arrivati a non vedere motivi per stare ancora insieme. A dirlo, in un’intervista a La Stampa, è Davide Casaleggio, dopo l’addio del presidente dell’associazione Rousseau al Movimento. I soldi come la consegna degli iscritti non sono mai stati la causa del problema, ma un effetto – spiega Casaleggio -. Il problema era che il Movimento non intendeva onorare gli impegni presi pagando i lavoratori che attendevano il dovuto da mesi. Il modello del Movimento5 stelle ha consentito di ottenere il 33% di fiducia del Paese e ha dato la possibilità a migliaia di cittadini sconosciuti, come lo stesso Giuseppe Conte, di rivestire ruoli prestigiosi e di potere impensabili. Probabilmente quello che oggi non va più bene è che si vuole dare questa possibilità a persone ben definite».
