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Afghanistan: ritiro del contingente italiano, dopo 20 anni. Presente il ministro Guerini

Foto d’archivio

HERAT – Ritiro del contingente italiano. Simbolicamente la si può definire una cerimonia di ammaina bandiera. Nella realtà la presenza del ministro della Difesa Lorenzo Guerini oggi a Herat segna il passo, forse l’ultimo, prima del rientro del contingente italiano, in Afghanistan da venti anni.

Al saluto di Guerini ai militari, circa 800 tra Kabul e Herat, partecipano il Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Enzo Vecciarelli, il comandante del Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) il generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, il comandante della Brigata Folgore il generale Beniamino Vergori e il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare.

Quello che gli uomini dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri, intervenuti in Afghanistan dopo l’attentato dell’11 settembre, si lasciano alle spalle è un paese cambiato, con nuove istituzioni e diritti ritrovati. Il loro rientro non significa però la fine del sostegno da parte dell’Italia al popolo afghano. Al paese che ha votato per la prima volta in modo democratico proprio con l’Isaf, sarà garantito supporto anche quando la base militare tornerà agli afghani.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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